Dopo 17 anni i locali dell’ex centro culturale Charanga in viale Regina Elena a Cagliari tornano liberi, nella piena disponibilità del Comune. Il primo abusivo, Renato Tassi, 61 anni, è stato fatto sloggiare dagli agenti della polizia Locale. Per i tre, un uomo e due donne, che vivono nell’edificio accanto, la data ultima è quella di domenica prossima. O andranno via da soli o saranno invitati a levare le tende sempre da parte dei poliziotti. “Abbiamo dato seguito dall’ordinanza comunale, verificando chi abitasse all’interno e ora scatta il sequestro preventivo dell’area. Sono tutti italiani e ci hanno detto che si aspettavano, prima o poi, un intervento simile. Se vorranno potranno essere aiutati dalle nostre assistenti sociali per trovare una sistemazione. Il primo sgombero è avvenuto senza problemi”. La strada è tracciata, l’intento del Comune è quello di far rivivere l’area tra cultura, verde e spettacoli.
Renato Tassi, in appena un anno e mezzo, era riuscito ad arredarsi la piccola casetta portando dentro tutti i suoi oggetti, tra chitarre, casse e microfoni: “Domani mi sentirò con l’avvocato. Qui ero ospite, mio nipote era sempre tranquillo”, spiega Tassi, che sarà denunciato per occupazione abusiva. “Faccio il musicista di strada, mi ero bloccato durante il periodo del Covid. Qui, anche l’altro giorno, era arrivata una lettera raccomandata, vuol dire che c’era una residenza”. Gli agenti hanno appurato che l’uomo si fosse attaccato, abusivamente, alla corrente elettrica. “Ora sono letteralmente in mezzo alla strada, e dentro la casa ci sono ancora tutti i miei oggetti, per me è un grave danno”. Al 61enne è stata data comunque la possibilità di ritornare, domattina, per svuotare l’immobile. E uno degli altri occupanti, ormai con le ore contate, afferma: “Qui abbiamo vissuto per quasi diciotto anni, pagando luce e acqua. Abbiamo controllato tutta l’area, tenendola bene”. Peccato che fossero abusivi: “Speriamo che l’amministrazione ci aiuti, penso soprattutto alla mia compagna e all’altra donna che, ogni tanto, viene a trovarci e a stare qui”.









