Sei cassette, “attaccate al muro esterno”, con dentro frutta e verdura, per uno sconfinamento di 1,80 metri quadri in via Dante a Cagliari sono costati caro a Alessandro Puddu, giovane verduraio venticinquenne che, da poco più di un anno cerca di portare il pane a casa. Certo, senza titolo per l’occupazione di suolo pubblico la legnata del Comune è incontestabile, ma anche stavolta vale la più semplice delle domande: “Si potrebbe essere più tolleranti, visto che in città se ne vedono di tutti i colori?”. Il giovane venditore è troppo triste per parlare, allora ci pensa papà Alberto, una vita trascorsa a lavorare nel settore della ristorazione e, ora, “spalla” del figlio: “Così uno non può lavorare e pagare le tasse onestamente, qui in via Dante abbiamo anche avuto tre mesi di cantiere durante i quali gli affari sono calati. Qui lavora un giovane che vuole vivere onestamente, ma il Comune invece ci ha tagliato le gambe per sei cassette”.
Regolamento alla mano è scattata l’applicazione della sanzione della chiusura per quattro giorni consecutivi, dal 22 febbraio al 25 febbraio prossimi. Zero scontrini e zero incassi, questa la pena degli uffici comunali per chi a Cagliari occupa irregolarmente 1,80 metri quadri.











