Il tempo è passato, inesorabile come sempre, perché si sa, è galantuomo ma a volte è carogna. Quella foto è un po’ sbiadita, ma dentro è sempre viva l’immagine di quel giorno di maggio in cui, sette anni fa, fu compiuta l’impresa.
Era la stagione 2007-08, era Gennaio, il 27, per la precisione. Era un Cagliari-Napoli, ed è risaputo, non è mai una partita come le altre. Stavolta i rossoblù si presentano alla sfida coi partenopei come gli ultimi in classifica del campionato, con in panchina un nuovo allenatore, Davide Ballardini. Per cercare di centrare un’incredibile salvezza sono sbarcati in Sardegna anche Storari, Jeda e Cossu.
Inutile raccontare come andò quella partita, che è conosciuta da tutti e sempre lo sarà, destinata com’è ad essere tramandata ai posteri. Fatto sta che da quel giorno un Cagliari che pareva non aver più nulla da chiedere al campionato inizia ad ingranare, infila risultati su risultati e conquista una leggendaria salvezza.
Sette anni dopo, la storia potrebbe ripetersi. La situazione odierna ci riempie di una fortissima sensazione di dejà vu. Anche quest’anno i rossoblù navigano in acque per niente tranquille, ma comunque in una situazione migliore del 2008. La campagna acquisti sembra una fotocopia di quella portata avanti all’epoca: preso un portiere, Brkic, come si prese Storari.
Preso un centrocampista offensivo, Husbauer, come si prese Cossu. Presa una seconda punta, M’Poku, come si prese Jeda. Poi il cambio di allenatori, l’avvicendamento Sonetti-Ballardini in parallelo con quello Zola-Zeman.
E poi Acquafresca. Perché l’allora 20enne centravanti fu uno dei grandi protagonisti di quell’eroica cavalcata, diventando un micidiale goleador, idolo di un’intera isola. Oggi il bomber in grado di cambiare il volto del Cagliari potrebbe indossare la maglia numero 25. Marco Sau è candidato ad essere il rinforzo numero uno dei sardi, come detto anche ai nostri microfoni da Pulga, uno che conosce piuttosto bene “Pattolino”.













