Musica e un’occupazione abusiva di suolo pubblico. Stangata del Comune alla gelateria Smeet di piazza Yenne che non potrà mettere tavolini e sedie per 33 giorni. Misura analoga a quella scattata per il locale “Ta bonu” di via Sardegna.
La “Magiva S.r.l.s.”, titolare dello “Smeet”, di piazza Yenne, il 26 agosto scorso poco dopo l’una di notte aveva occupato l’area davanti al locale con tavoli, sedie e ombrelloni ricoprendo una superficie totale di 51,31 metri quadrati “in difformità rispetto alla concessione che autorizza un’occupazione di 39, 98 mq totali”.
In riferimento all’ “occupazione effettuata dall’operatore” Alessandro Cossa, dirigente del servizio Attività produttive evidenza che “viene posta in pericolo l’incolumità pubblica e creato intralcio all’accesso ed al transito dei mezzi di soccorso, il tutto unitamente al fatto che i residenti …hanno il diritto ad accedere alle proprie abitazioni senza dover chiedere il permesso agli infastiditi avventori dei locali che ostacolano i loro ingressi. L’operatore paga, peraltro, un canone esiguo, quasi simbolico, ma è tuttavia evidente che il rispetto dei diritti dei cittadini andrebbe tutelato anche a fronte di qualunque canone, anche di importo altissimo. La sproporzione attuale tra i due valori rende l’esigenza di bilanciamento ancor più necessaria: infatti, a fronte dello sperequato rapporto tra i sacrifici sofferti dalla collettività ed i benefici ottenuti dai singoli operatori economici non dovrebbe apparire strano che l’amministrazione comunale pretenda il rispetto delle regole atte a prevenire ulteriori e ben più importanti disagi come quelli descritti in relazione alla occupazione degli spazi”.
Inoltre la polizia municipale la rilevato l’utilizzo, senza autorizzazione, di un impianto elettroacustico di amplificazione e diffusione sonora di brani musicali, in funzione mediante l’impiego di 4 diffusori acustici marca “Pioneer”, collegate ad un mixer marca “Denon” e ad un Tablet marca “Lenovo”. Durante la fase di osservazione, durata 25 minuti, la porta d’ingresso risultava perennemente aperta e la musica riprodotta all’interno era perfettamente udibile all’esterno, nell’area data in concessione, per mezzo di uno dei quattro diffusori acustici installato nella parete esterna del locale.
Scatta quindi la sospensione della concessione per 33 giorni, dal primo giorno di agosto al 2 settembre 2024 compreso.
Analoga sanzione per “Ta bonu le mani in pasta”, di via Sardegna che il 22 settembre scorso alle 14:35, occupava parte della carreggiata e del marciapiede di via Napoli, davanti al locale all’angolo con via Sardegna (di fronte ai ruderi della chiesa di Santa Lucia della Marina) con 8 tavolini e 16 sedie per l’attività di ristoro all’aperto a, per una superficie di 12,18 mq a fronte dei 6,82 mq concessi. Anche qui stop alle concessioni e quindi alle sedie e ai tavolini all’aperto dal primo giorno di settembre al 3 ottobre 2024 compreso.












