È stato condannato a sei anni di carcere Luca Wang, il 33enne cinese molto noto a Cagliari per essere l’ex titolare del Sushi Niwa di viale Diaz: per l’accusa ha violentato sessualmente, nel 2020, una ragazza, all’epoca ventiseienne, proprio nel suo ristorante. Stando alle ricostruzioni, Wang l’ha baciata due volte in ascensore, spingendosi contro il suo corpo, nel condurla dentro il locale e facendola sdraiare sulle sedie. Poi, contro la sua volontà, l’ha spogliata e, nonostante lei si divincolasse e cercasse di fermarlo, si è consumata la violenza. Wang ha afferrato la ventiseienne che, pur di cercare di andare via, ha preso un piatto per colpirlo. Due anni fac’era stato anche l’incidente probatorio. Wang, che oggi vive a Milano, era presente in aula anche nell’ultimo round della vicenda che lo riguarda, assistito dall’avvocato Stefano Marcialis. La giovane presunta vittima, che si è costituita parte civile, è difesa dall’avvocato Roberto Rocca. A pronunciare la sentenza di condanna è stata la gip Lucia Perra: una pena ancora più dura rispetto a quella richiesta, qualche mese fa, dal pm Andrea Massidda.
Wang, da tempo residente a Milano, non andrà in carcere perchè siamo solo al primo grado. Tra sessanta giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza ma l’avvocato Stefano Marcialis ha già le idee chiare: “Le leggeremo e ricorreremo col mio assistito in Appello. Anche oggi ho cercato di fare leva su un video”, afferma Marcialis. Il riferimento è a una telecamera interna di uno degli ascensori pubblici del Bastione dove si vedono Wang e la giovane, “tranquilli, che hanno avuto delle effusioni. Tutta la vicenda è un grosso equivoco”.









