di Paolo Rapeanu
“Governo del cambiamento? Repressione e sfruttamento”. Questo lo slogan principale del corteo di protesta organizzato dal Fronte della gioventù comunista e Unione degli studenti di Cagliari. Nel mirino, con tanto di foto con le mani “insanguinate”, finiscono Di Maio e Salvini, a detta dei manifestanti colpevoli di non voler modificare quella “Buona Scuola” di Renzi tanto contestata da una parte della sinistra. Ma ci sono anche altre accuse: “Salvini vuole militarizzare le scuole, vogliono mettere pure le telecamere anziché spendere soldi per ristrutturare i tanti edifici che cadono a pezzi”. Un’altra ricetta per una nuova scuola, insomma. Gli studenti hanno attraversato varie vie delle città.
Piergiorgio Perra, 20 anni, spiega che “l’attuale riforma scolastica è sbagliata, e il ministro Bussetti, con Di Maio e Salvini, vuole legittimare i blitz della polizia nelle scuole, mettendo telecamere anziché utilizzare i fondi per sistemare gli edifici. La scuola deve insegnare, non reprimere”. Un altro manifestante è Domenico Cordone, 21 anni, quasi laureato in Scienze motorie: “Troppi non annunci di questo Governo, dice di esser diverso dai precedenti ma non è così. Le scuole cadono a pezzi e pensano alle telecamere. La piaga della droga non si combatte così, ma con alternative sociali e di lotta”. A capo del corteo Andrea Frau, del Fronte della gioventù comunista: “Vogliamo più diritti, di scuola e di lavoro non si può morire. Se crollano le scuole o se uno è disoccupato la colpa è del padrone, non dell’immigrato”.








