Le centotrenta prime multe, staccate grazie all’implacabile doppio occhio elettronico dello street control, a quanto pare, non sono bastate a far desistere i cagliaritani dal cercare parcheggi “creativi”. Soprattutto nella lunghissima via Dante, ma anche in viale Diaz – due tra i tanti esempi che si possono fare – c’è chi non parcheggia in doppia fila, ma proprio al centro delle strade. Come? Il modo è tanto semplice quanto, da Codice della strada, irregolare: basta lasciare l’auto nello spazio che c’è tra le due aiuole. Con buona pace di chi, magari, deve effettuare un semplice cambio di corsia. Quattro frecce (quasi) sempre accese e via a fare spese o a sbrigare questa o quella commissione. Per capirci: se passa un’auto della Municipale la multa è assicurata. Ma tant’è.
E fioccano le giustificazioni, tutte “unite” tra loro dalla ormai famosissima frase “in città non ci sono parcheggi”. Un signore esce da un market di via Dante con quattro buste ricolme di spesa e, prima di salire a bordo della sua Toyota Yaris, spiega: “Ho fatto tutto in dieci minuti, non ho mica creato chissà quale disagio, ora come ora sono l’unico ad aver parcheggiato così. Ho 55 anni e sento i primi acciacchi del fisico, non posso fare lunghi tratti a piedi. O faccio così o non posso proprio fare la spesa”. Trenta metri scarsi più avanti due ragazze – una di 23 e l’altra di 27 anni – hanno due buste piene di trucchi, profumi e rossetti: “Ci siamo fermate cinque minuti in profumeria, la mia amica ha una Smart”, spiega la più giovane, indicando l’auto parcheggiata tra un’aiuola e l’altra, “lo spazio che ha occupato è pochissimo. Abbiamo girato venti minuti per un parcheggio, non trovandolo. E poi stasera abbiamo una festa di compleanno, si trattava di un’emergenza”, dicono, ridendo, quasi all’unisono. E la “paura” di una possibile multa, in un umidissimo martedì mattina, non le sfiora minimamente.










