La statua di San Michele Arcangelo in via Azuni non c’è più. Il prezioso simulacro, un capolavoro in marmo del XVIII secolo di scuola genovese, che rispetta l’iconografia tradizionale di San Michele, con i tipici attributi della spada e della bilancia, è stato rimosso dalla nicchia posizionata in alto al centro della facciata barocca della chiesa omonima. Aggredito dall’incuria e dagli agenti atmosferici si stava deteriorando in modo grave: la bilancia che teneva in mano si era quasi staccata e rischiava di precipitare pericolosamente in strada. Ora la statua è nelle mani esperte dei tecnici della Soprintendenza ai beni culturali per un restauro, coperto dai fondi Art bonus (20 mila euro).
Lo spettacolare intervento si è svolto ieri a Stampace, in uno degli angoli di maggior pregio urbanistico della città, tra la chiesa di San Michele, l’ospedale militare e la duecentesca Torre degli Alberti. L’incarico di rimozione del simulacro di San Michele è stato affidato a una ditta specializzata che, una volta messa in sicurezza la statua, con un mezzo speciale ha eseguito, sotto gli occhi di un gruppetto di curiosi, questo eccezionale trasferimento.
L’opera si trovava in pessime condizioni. Da circa due anni era stata avvolta da una rete di protezione per evitare la caduta della bilancia che il Santo tiene nella mano sinistra, ormai completamente distaccata, per evitare danni alle persone.
La superficie del marmo, inoltre, è ricoperta da uno spesso strato di sporco e fuliggine, visibile anche dal basso, che minacciava gravemente le sue condizioni conservative. La statua era a rischio perdita, non solo per l’inquinamento, ma anche per cause naturali come il gelo, la cristallizzazione salina e gli sbalzi termici. La Soprintendenza ha ritenuto quindi necessario quindi intervenire repentinamente per scongiurare la perdita di un bene diventato nei secoli uno dei simboli della città di Cagliari.
La scultura è stata trasferita nel laboratorio di restauro della Soprintendenza. La fase di pulitura consisterà nella rimozione con lavaggi in acqua deionizzata e saranno poi asportate le patine e le macchie di funghi e batteri. Al termine delle operazioni di disinfezione e disinfestazione sarà effettuato un consolidamento strutturale delle fratture degli elementi lesionati, anche tramite il successivo assemblaggio mediante l’inserimento, se necessario, di perni in acciaio. Il trattamento con verniciatura spray le garantirà una migliore conservazione.









