Dietro il volto noto di una pizzeria del centro si nascondeva una rete ben più oscura. L’inchiesta che ha portato all’arresto di cinque persone – tra cui il titolare della pizzeria Caroline del Corso, Antonello Del Zompo – ha rivelato non solo una lunga scia di minacce e intimidazioni contro i rivali, ma anche un sistema strutturato di spaccio di droga con consegna a domicilio. Emergono nuovi e inquietanti dettagli nell’operazione coordinata dalla Procura di Cagliari e condotta dalla Squadra Mobile. Tra gli episodi documentati, l’incendio doloso di tre autovetture appartenenti a imprenditori concorrenti, intimidazioni sistematiche e una vera e propria “battaglia” per il controllo della clientela sul Corso Vittorio Emanuele. Secondo gli investigatori, si trattava di una strategia violenta e metodica, tanto da presentare caratteristiche riconducibili alla criminalità organizzata. Ma non è tutto. Le indagini hanno messo in luce anche un vasto traffico di sostanze stupefacenti, gestito da alcuni degli indagati. Le droghe venivano recapitate direttamente ai clienti attraverso un collaudato sistema di consegne a domicilio, a conferma – scrive la Procura – di un’organizzazione radicata e ben strutturata. Nel dettaglio, due persone sono finite in carcere (Antonello Del Zompo, 53 anni, e Alessandro Medda, 25), tre agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico (Stefano Parodo, 34, Antonio Latucca, 39, Gianni Cardia, 36), e per un sesto indagato è stato disposto l’obbligo di dimora. Il tutto ruota attorno alla rivalità tra due pizzerie, la Caroline e la Kephas, situate una di fronte all’altra nel cuore della movida. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i titolari della Kephas, Piera Pinna e Rossano Murtas, sarebbero stati bersaglio di una lunga sequela di pressioni e aggressioni, con l’obiettivo di farli desistere dall’attività. Tra i momenti più gravi, due tentativi di incendio dell’auto di Pinna, nel dicembre 2023 e nell’aprile 2024. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Ginevra Grilletti, ha portato all’emissione delle misure cautelari da parte del Gip Giuseppe Pintori. Le accuse sono pesanti: stalking, concorrenza sleale aggravata da minacce e violenza, tentato incendio, e detenzione di droga con finalità di spaccio. Una vicenda che va ben oltre la semplice competizione commerciale, e che getta nuove ombre su una delle vie più frequentate della città.










