“Mentre nuotavo piangevo e pensavo ad Amelia e agli altri bambini che soffrono”. Così Corrado Sorrentino, il pluricampione di nuoto che ha compiuto il giro della Sardegna a nuoto nel nome della figlia Amelia prematuramente scomparsa. L’atleta ha percorso circa 700 chilometri in 57 tappe da 12mila metri ciascuna per raccogliere fondi per l’associazione Amelia Sorrentino ODV, che darà gambe al progetto per dotare di monitoraggio multiparametrico il reparto di oncoematologia pediatrica al Microcitemico di Cagliari.
Sorrentino ha commentato su Facebook l’impresa e la sua “missione compiuta”.
“Giro di Sardegna Day 60. Ho aspettato tutto il tempo questo momento, non ne ho parlato con nessuno, mai, nemmeno con Sonia, ho tenuto quel mio desiderio con me sempre mentre nuotavo, mentre vedevo il mare impetuoso prima di iniziare, le correnti, le difficoltà, i dolori e a volte la solitudine, mentre ero lontano da quel minuscolo gommone che spariva tra le onde, ci pensavo in continuazione, e solo io so quante volte ho pianto mentre nuotavo pensando ad Amelia e ai bambini che soffrono o che come lei sono passati nella nostra vita per darci uno scopo.
Tutte le volte mi ripetevo che avrei dovuto avere pazienza, che non avrei dovuto mollare e che quel dolore sarebbe durato molto tempo, ricordando i 5 giorni assurdi in ospedale in cui mi guardavo allo specchio e mi dicevo “non è finita, non mollare, dai il massimo per lei e aiutala ad uscire da questa situazione”, non sapevo come sarebbe finita ma il mio cuore mi guidava nonostante la disperazione.
Non voglio perdermi nella presunzione, ma dopo aver visto Amelia andare via non credo ci possa essere qualcosa che possa spaventarmi, quando mi sono preoccupato è stato solo per i temerari a bordo del gommone, loro sono degli eroi, uomini e donne come pochi ne esistono ma per me stesso non sono mai stato preoccupato, come tante volte ho detto, se dovessi morire oggi ognuno di voi dovrebbe andare a comprare la migliore bottiglia di champagne per festeggiare perché per me significherebbe andare da Amelia o comunque smettere di soffrire, nel frattempo vivo per lei e con lei. Grazie a tutti. Giro di Sardegna, missione compiuta”.










