Pannelli fotovoltaici sul tetto che dà verso Molentargius, cartello con l’inizio dei lavori di efficientamento energetico in bella vista accanto all’ingresso carrabile (sarebbero dovuti terminare lo scorso 30 dicembre) e operai in azione nella casa di via dei Tritoni che il presidente della Regione ha acquistato dalla famiglia Ciani. 1,1 milioni di euro: 800mila grazie a un mutuo acceso con il Banco di Sardegna e una parte, 250mila euro, arrivata nelle tasche del Governatore ai primi di novembre 2020 dall’imprenditore Roberto Zedda.
Soldi legati a una caparra per l’acquisto di un rudere a Capoterra, ceduto anni prima dai Frati minori allo stesso Solinas. Per la Procura, quel rogito può essere una tangente. L’inchiesta ruota sui possibili legami tra la compravendita dei terreni di Solinas a Santa Barbara e l’acquisto della villa di via Tritoni. Gli ultimissimi sviluppi sono il sequestro di pc e supporti informatici allo stesso Solinas, al suo consulente Christian Stevelli, al dirigente regionale Roberto Raimondi e allo stesso imprenditore Roberto Zedda. Che, con la sua società, la Arionline srl, ha rifornito di software gestionali vari Comuni sardi.
Ed eccoli, i principali appalti regionali sottoscritti negli anni da Arionline. Durante l’emergenza Covid ha incassato con il rifornimento di termometri e termoscanner sia la Regione che Ats, Assl e alcune amministrazioni comunali. E ci sono vari affidamenti senza gara, come aveva riportato Il Fatto Quotidiano già nel 2021: ci sono 37800 euro da Ats, poco più di ottantaduemila dall’assessorato regionale degli Enti Locali e, dall’Aspal, altri 65mila. E, se Solinas ha detto, scrivendolo pubblicamente su Facebook a settembre 2021, di non conoscere prima della pratica di Capoterra Roberto Zedda, lo stesso Zedda è però conosciuto in Regione, dati alla mano, vista la sottoscrizione di numeri appalti.
Il legale di Christian Solinas, Toto Casula, ha detto già ieri sera alla nostra redazione che “attende di vedere gli atti” del doppio filone di un’indagine per corruzione aperta dal Pm Giangiacomo Pilia (l’altro è legato a presunte pressioni per la nomina di Raimondi al vertice dell’Enpi per avere in cambio una laurea honoris causa in Medicina in una università della capitale dell’Albania). E per domani, il pm ha convocato i legali di Solinas, Stevelli, Zedda e Raimondi: all’orizzonte ci sono gli accertamenti irripetibili su smartphone e supporti informatici sequestrati dalla Guardia di Finanza: gli avvocati, così come la Procura, potranno nominare i propri esperti informatici.











