Gli addetti alla rimozione auto senza lavoro dopo decenni e finiti in cassa integrazione bloccano viale Monastir. Dopo una nuova aggiudicazione dell’appalto è arrivata un’altra società, che però non ha ancora iniziato a lavorare. E gli attuali operai, che per decenni hanno rimosso automobili in sosta vietata o in doppia fila, si ritrovano senza lavoro. Hanno bloccato con i carrogru viale Monastir, supportati da Luca Locci del sindacato Sgb. Un modo per farsi vedere e per rendere pubblica la loro protesta. Ci sono stati momenti di tensione e urla con i tanti automobilisti rimasti imbottigliati: “Ma noi non abbiamo più un lavoro, siamo disperati. Capiteci”, questa la risposta data dagli operai. In due casi si è sfiorata la rissa con dei guidatori che hanno protestato per l’improvviso blocco. Poi, l’intervento di polizia e polizia Municipale. Sul posto è arrivato anche l’assessore comunale alla Pubblica sicurezza, il leghista Carlo Tack, che ha incontrato i lavoratori. “Chiederò agli uffici una relazione molto dettagliata, per capire come mai siamo arrivati a questo punto. Come mai si è arrivati ad un’aggiudicazione a un soggetto diverso che ha preso in carico tutto da diversi mesi ma non è stato in grado ancora di far partire il servizio? È stato fatto un affidamento di urgenza ad un’altra ditta e anche questo è un aspetto che vorrei chiarire”, afferma Tack, intervistato da Casteddu Online.
In tutta Cagliari non circola nemmeno un carro attrezzi, già da tempo: “Chiederò una relazione dettagliata agli uffici e dopo che avrò una risposta scritta capirò che posizione prendere nei limiti di quelle che sono le mie competenze politiche, non ho gestione diretta in una gara di appalto. Sapevo la coop si è rivolta ad un legale che ha mandato una richiesta di annullamento in autotutela”, prosegue Tack. “Mi rendo conto che rimanere dopo tanti anni senza lavoro e pane da portare a casa crea disagio. Sono qui per cercare, nell’immediatezza, di creare un compromesso che permetta a loro di far valere le ragioni, ma cercando di ridurre al minimo i disagi. Il primo passo è capire perché ditta aggiudicataria non ha preso ancora in carico il servizio. Il passo successivo è vedere l’eventuale assorbimento dei lavoratori”.










