Pagavano la Tari per 30 metri quadrati. Ma abitavano in appartamenti grandi 250 mq. Succede Cagliari dove dopo il via del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta è scattata la caccia agli evasori. Il sistema attivato nel 2017, e nel 2018 è stato esteso a tutta la città. Da allora si è incrementata la platea degli utenti e dopo il censimento fatto dalla De Vizia, società che gestisce l’appalto, sono emerse (e sono state protocollate) 15 mila istanze di persone che hanno chiesto di regolarizzarsi.
I dati sono stati presentati da Francesca Brundu, dirigente del servizio Tributi del Comune di Cagliari in audizione alla commissiona Igiene del suolo. Di queste 15 mila ad oggi risultano istruite 4 mila e 200 pratiche che hanno fatto arrivare nelle casse comunali 7,5 milioni di euro per la parte pregressa e 2, 2 milioni di euro per la parte a regime (10 milioni in totale).
Con l’avvio del porta a porta si è poi arrivati all’emersione del 90% degli evasori. Come funziona quando un furbetto viene scoperto? Il contribuente viene invitato a pagare con un avviso bonario, che porta all’80% dei pagamenti. Se ancora non pagano, si fanno altri due solleciti, che portano in genere un altro 10-15% di pagamenti. Infine per i più ostinati si procede con la notifica di accertamento.
Ci sono poi dei non iscritti che conferiscono nei mastelli condominiali. La sanzione per chi si iscrive è pari al 60%, mentre per chi non si iscrive è pari al 100%. Il 50% degli utenti chiede la rateizzazione, non essendo facile pagare in unica soluzione in certi casi il pregresso di cinque anni.
Un modo per lavorare all’evasione e all’elusione, è l’incrocio di dati tra Enel, Abbanoa, Agenzia del Territorio ecc. Questo tipo di incroci continueranno e hanno permesso di stanare utenti che pagavano per 30 metri quadri e magari occupavano una abitazione di 250 metri quadri.












