È scontro tra il Comune di Cagliari e la fondazione Domus de Luna. Dopo le parole dell’assessora alle Politiche sociali Viviana Lantini, “i fondi per loro? Prima ci diano i nomi delle persone da aiutare. È una questione di trasparenza. Possono svolgere le loro attività in un locale comunale “in concessione d’uso con la possibilità di compensare integralmente il canone dovuto con il valore delle prestazioni sociali rese, cioè gratis”, arriva la replica di Ugo Bressanello: “Sono tre anni che abbiamo invitato l’amministrazione comunale, partendo dal sindaco Truzzu e dall’assessora Lantini, a venire nella sede per vedere gli elenchi con i nomi di tutti i poveri. Ma, sinora, non si è fatto vivo nessuno, ci hanno snobbato. C’è una questione di privacy da superare, ma è facile porre rimedio. Abbiamo anche un software con tutti i nomi, siamo disponibili da sempre. Mi chiedo perché Regione, Comune di Quartu, Fondazione di Sardegna e tante altre realtà ci sovvenzionino senza nessun tipo di problema e il Comune di Cagliari, invece, no”.
È stato Bressanello stesso a lamentare, due giorni fa, i mancati aiuti economici: Non voglio nessuna guerra o polemica. Rinnovo l’invito ai rappresentanti del Comune al quale settimanalmente invio un report completo degli aiuti e delle iniziative svolte, a trovare il modo per incontrarci e trovare un accordo. Non dividiamoci quando si tratta di dover aiutare gli ultimi, pensiamo soprattutto al fatto che hanno il diritto di essere sostenuti in ogni modo. Ricordo che paghiamo tremila euro al mese per la sede, prezzo alzato dal Comune stesso due anni fa, restituendo sino all’ultimo centesimo in servizi e attività sociali”.









