Sant’Efisio ritorna tra la folla ma senza sfarzi. L’edizione numero 366 sarà all’insegna della devozione e della sobrietà, per quanto è sicuro che ci saranno migliaia di persone da Stampace a via Roma ad accogliere il martire guerriero, il prossimo primo maggio. Dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia, si ritorna alla normalità. O quasi. “Veniamo da un periodo difficile e potremo finalmente godere di un’importante festa per tutta la città e per tutto il popolo sardo. Nonostante le ritrovate libertà, la vivremo nella sua interezza ma senza ignorare alcune criticità attuali: non possiamo ancora abbassare la guardia di fronte al virus e serve la giusta prudenza e il senso di responsabilità che i cittadini hanno sempre dimostrato”, spiega il sindaco Paolo Truzzu. “Sarà un Sant’Efisio sobrio, con una riduzione dei consueti festeggiamenti anche nel rispetto delle tante difficoltà economiche dei nostri concittadini in questo particolare momento storico. Chiedo pazienza e la collaborazione di tutti, sapendo comunque che potremo finalmente condividere la gioia di ritrovarci uniti ai piedi del Santo con tutte le nostre tradizioni e la nostra rinnovata fede”. Il programma religioso è quello classico: il cocchio col martire guerriero uscirà dalla chiesetta di Stampace dopo la messa di mezzogiorno, prima ci sarà spazio per le traccas: sono previsti circa 2500 persone in processione, ovviamente da tutta la Sardegna.
Il programma “laico”, invece, prevede momenti musicali sin dal 30 aprile: musica dalle 21 in piazza del Carmine con lo spettacolo musicale “Non fermiamo la tradizione”, insieme a tanti artisti sardi. Il primo maggio la consegna del Toson d’oro di Sant’Efisio, alle diciotto, sempre in piazza del Carmine: il riconoscimento sarà assegnato alla memoria di Mimmia Sanna, lo storico presidente dell’azienda di Soggiorno e Turismo di Cagliari e direttore dell’Esit, “per aver valorizzato la processione di Sant’Efisio riportandola al suo significato più autentico”. Poi, dalle 18:15, balli in piazza. Canti sacri il 4 maggio, dalle 18, a palazzo Bacaredda, aspettando il ritorno di Efisio. Il martire guerriero toccherà Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro, Pula e Nora: i sindaci sono pronti ad accoglierlo e anche loro, all’unisono, hanno confermato che “ci sarà spazio solo per la religiosità e la fede, nessuno sfarzo. Preghiamo Sant’Efisio contro il Covid e la guerra in Ucraina”.










