No, non hanno riaperto tutti i ristoranti a Cagliari. La zona gialla che regala la possibilità di avere clienti a pranzo e cena, ma solo per chi ha spazi all’aperto, condanna i ristoratori che non hanno nemmeno un centimetro di spazio all’aria aperta. Unico risultato? Continuare a restare chiusi, con tanti saluti alle casse, ancora vuote dopo oltre due mesi. In viale Diaz c’è il ristorante dello chef Salvatore Cappadonna: “Resto chiuso perchè non ho posti all’aperto, ho chiesto al Comune di mettere tavolini sul marciapiede ma è troppo stretto. Gli stalli? Siamo in una strada a scorrimento veloce, inoltre potrei al massimo metterne con 4 sedie. Il gioco non vale la candela, non posso comprare i prodotti per quattro clienti, ci rimetterei l’anima. Il sindaco Paolo Truzzu poteva darci un aiuto economico, ho una perdita di 300mila euro e dal Governo ne ho avuti solo dodicimila. Se tutto va bene, cioè male, riaprirò solo dal primo giugno”.
Scontento e arrabbiato anche Francesco Manca, 62 anni, alla guida di un ristorante in via Campidano: “Chiusi da quasi due mesi, non posso mettere tavolini sul marciapiede perchè dall’altro lato della strada ci sono lavori in corso, nemmeno sugli stalli perchè gli unici sono per disabili o per carico e scarico e perchè c’è pure la pista ciclabile, a mio parere molto dannosa perchè la strada è stata sacrificata. Le perdite economiche sono parecchie, dallo Stato ho avuto solo i sostegni di dicembre, da gennaio in poi più nulla”, afferma. “Sono disgustato da questo Governo, ho seguito tutte le regole interne per il distanziamento, passando da cento a cinquanta tavoli e spendendo una marea di soldi per le sanificazioni”.










