Un settore in continuo cambiamento, sospeso tra nuove aperture e crisi mai risolte. A tracciare il quadro della situazione dei centri commerciali a Cagliari e nell’hinterland è Cristiano Ardau, segretario generale UILTuCS Sardegna, che evidenzia “criticità strutturali” ma anche “spiragli di stabilità” in alcune vertenze occupazionali. Tra i casi più emblematici quello dell’ex Auchan di Pirri, poi divenuto Spazio Conad. “Dopo la trasformazione da Auchan a Conad, tutti i dipendenti erano stati riassorbiti. Ma con la successiva chiusura dello Spazio Conad, ben 25 lavoratori, la maggior parte donne, con profili senior e lunga esperienza, sono rimasti esclusi. Nonostante diversi tentativi di ricollocazione presso altri operatori concorrenti e colloqui svolti, nessuno ha trovato un nuovo impiego”, denuncia Ardau. Una condizione che UILTuCS giudica inaccettabile. “È molto difficile difendere i posti di lavoro quando si ha a che fare con decisioni prese da grandi proprietà immobiliari, che chiudono e lasciano a casa decine di persone senza alcuna assunzione di responsabilità sul territorio”, sottolinea Ardau. Più rassicurante il quadro per i dipendenti del Bricocenter di Santa Gilla, prossimo alla chiusura: tutti saranno riassunti nel nuovo Fass Center di Elmas, all’interno del Leroy Merlin, parte del gruppo Adeo. “
Verranno mantenuti i contratti in essere e saranno riconosciuti gli scatti di anzianità”, conferma il segretario. Anche per le dodici lavoratrici coinvolte nella recente chiusura dei punti vendita Intimissimi e Calzedonia del centro commerciale “Le Vele” si profila una soluzione positiva: “Saranno tutte riassunte a tempo indeterminato direttamente dal brand nazionale, già a partire dal prossimo mese”. Intanto avanzano rapidamente i lavori per il nuovo Fass Center: “I parcheggi sono già stati completati e l’apertura prevista per la primavera prossima dovrebbe essere confermata”, aggiunge Ardau. Non sono però ancora noti tutti i marchi che prenderanno posto nella nuova struttura: “Sicuramente arriveranno alcuni player nazionali, ma siamo ancora dentro logiche commerciali non definite”. Il sindacato fa poi riferimento al monitoraggio degli effetti territoriali concernenti la nuova apertura. “Bisogna valutare che impatto avrà il Fass Center su realtà esistenti come Santa Gilla, Conforama a San Sperate e Le Vele-Millennium. I clienti si spostano dove trovano novità, prezzi di lancio, maggiore attrattività: questo può causare uno spostamento dei consumi, con conseguenze anche per i piccoli commercianti”. In sintesi, uno scenario in continua evoluzione, dove le opportunità si alternano a profonde disparità. E mentre si progettano nuovi poli commerciali, c’è chi attende ancora una risposta. Come i 25 lavoratori rimasti senza impiego dopo la chiusura del Conad di Pirri, costretti a pagare il prezzo silenzioso di uno sviluppo che corre sempre più avanti, mentre troppo spesso, i diritti dei lavoratori vengono lasciati indietro.










