Ha scelto il rito abbreviato, con la possibilità di fare testimoniare un suo fratello, il 49enne di Cagliari accusato di violenza sessuale, sostituzione di persona e circonvenzione di incapace. Il prossimo round in tribunale sarà il 23 novembre: oggi la scelta, accolta dal gip Lucia Perra. La vittima è una donna di 58 anni che aveva problemi di salute: la vicenda risale ai primi mesi del 2020. Il nipote, fingendosi un lavoratore del Vaticano, ha contattato da un profilo Facebook falso la parente, molto religiosa e, in quel periodo, in condizioni di salute precarie anche per problemi familiari. L’uomo, stando all’accusa, le avrebbe detto di essere in contatto addirittura con il Papa e che, se voleva sposarsi con lui, avrebbe prima dovuto avere rapporti intimi con il nipote. Ma il “gentiluomo” e il parente della donna erano la stessa persona. E il nipote è riuscito anche a farsi dare dalla parente quasi trentamila euro, rimandando continuamente il presunto matrimonio.
Una prima tappa del processo c’era stata un anno fa, con la ricostruzione del pm, successiva alla denuncia presentata dalla vittima. Oggi nuovo round: tutto rimandato a ottobre. L’indagato è difeso dall’avvocato Davide Mascia, la donna dal legale Fausto Argiolas.













