Cagliari, prezzi folli per 30 metri quadri: “800 euro, se hai una figlia resti senza un tetto”

Professori costretti a bruciarsi due terzi dello stipendio per un alloggio e giovani madri lavoratrici messe alla porta solo perchè hanno una bimba piccola. Giuseppe Campagnoli: “Contratti capestro e sfratti improvvisi perchè da aprile vogliono guadagnare con i turisti”. Giusy Muscas: “Cerco casa da un anno, posso pagare 550 euro mensili ma tutti rifiutano perchè ho una figlia di 7 anni: tra due settimane non avrò più un tetto”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Lavorano, hanno contratti sicuri anche se non faraonici, ma sono senza casa o a rischio sfratto. Docenti e assistenti nella scuola dell’infanzia, poco cambia: non c’è tetto per chi guadagna mille euro, stesso discorso per chi ne incassa, puliti, 1200, a Cagliari e provincia. E se hai un figlio piccolo è pure peggio, porte sbarrate ovunque. I casi sono in aumento e, ormai, all’ordine del giorno. Regna la disperazione di non sapere dove andare a sbattere la testa. Meglio, non sapere dove proteggersela, con l’incubo della strada. Giuseppe Campagnoli, architetto e insegnante, ha scritto un’email molto critica alla nostra redazione: “Che cosa fa l’amministrazione comunale di Cagliari per risolvere il problema degli affitti da selvaggia speculazione che caratterizzano il mercato cagliaritano e non solo? Non tutti risiedono in Sardegna per svago e turismo. Come può uno studente o un lavoratore con paga da poco più di mille euro pagare sei, settecento e anche mille euro al mese spesso anche in nero o in forma di contratto transitorio ? Come fa la gente poi a considerarlo normale? La casa, la salute, l’educazione non possono essere dominati dal mercato”. Campagnoli spiega che un suo caro amico, “docente in tre plessi diversi, uno si trova a San Gavino, ha trovato 30 metri quadri a Cagliari per ottocento euro al mese. Ne prende 1200 al mese, gli rimane pochissimo e, a causa di un contratto capestro con una clausola particolare, a marzo dovrà cercarsi un altro alloggio perchè i padroni intendono affittarlo solo ai turisti”.
Non va meglio a Giusy Muscas, dipendente di una scuola dell’infanzia di Cagliari. Vive a Sestu, ma lì potrà restare sino al 15 febbraio prossimo: “Il mio padrone di casa ha venduto tutto l’appartamento, lo sapevo da un anno e, infatti, sono dodici mesi che ogni giorno cerco disperatamente una nuova casa. Appena sanno che ho una figlia di 7 anni mi sbattono le porte in faccia, nonostante possa pagare anche 550 euro al mese di affitto. Di più non posso, visto che ne guadagno mille e sto rimborsando, a colpi di 350 euro al mese, un prestito chiesto alla banda cinque anni fa per potermi comprare l’automobile”, racconta. “In qualche caso, avendo saputo che sono una giovane mamma lavoratrice, mi hanno sparato prezzi improponibili. Un esempio? Nella stessa Sestu, 650 euro mensili più 35 di condominio. Non posso, finirei gambe all’aria economicamente parlando. Chiunque possa aiutarmi mi scriva, via email, a [email protected]“.


In questo articolo: