Negli ultimi anni non cantava più, vuoi per l’età vuoi per altri problemi da risolvere. Franco Becini ingrassava le serrande e aveva lanciato un appello, su Casteddu Online, nel 2018, perché qualcuno potesse pagargli l’assicurazione della sua Apixedda.
E stanotte è morto. Se n’è andato a 85 anni uno dei personaggi cittadini, arcinoto sin dagli anni Sessanta. Con la sua chitarra si è esibito, proponendo canzoni classiche napoletane, da Is Mirrionis a piazza Yenne, dall’iconico bar Ragno al mercato di San Benedetto.
Con la sua Stratocaster rosa e, ancora prima, con la sua Ibanez Les Paul, ha allietato le mattine di migliaia e migliaia di cagliaritani impegnati a fare la spesa, principalmente nel rione di San Benedetto. A lui, Franco Becini, bastava pochissimo: un cavo per la corrente della cassa e il microfono. E poi vai di corde vocali, per passare da Claudio Villa a Mario Merola non può bastare l’improvvisazione, ma serve anche passione. E lui, Franco per tutti gli amici, ce ne metteva tantissima, al punto da diventare un’icona indiscussa di una Cagliari che non c’è più, ma che c’è stata e resterà impressa a lungo nella memoria di tutti. Il bar Ragno in via Manzoni, i mercati di San Benedetto e Is Mirrionis dei tempi d’oro con le corsie strapiene, la piazza Garibaldi con le auto più che tollerate dai passanti, che poi lasciavano anche un’offerta a “signor Franco”. Cuore umile e popolare, viveva in una casa comunale di via Bacaredda. Sposato, ha avuto sette figli. E loro, ora, lanciano un appello: “Chiediamo un piccolo aiuto per una degna sepoltura. Grazie in anticipo a chi ci aiuterà”.
In allegato il numero del bonifico IT95L3608105138292413692420
(Ha collaborato Paolo Rapeanu)










