Cagliari, pestaggio choc al Poetto: “Preso a pugni e calci da due balordi per l’orologio”

Gino Leonardo Mascia, famosissimo influencer quartese 30enne, racconta la notte di follia da un letto del pronto soccorso del Brotzu: “Non è un Rolex, vale meno di 400 euro. Avete fatto tutto per questo? Potevo sbattere la testa sul marciapiede e morire”.


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Brutale aggressione alle 2:30 al Poetto di Cagliari, nel tratto davanti all’ippodromo. Gino Leonardo Mascia, famosissimo influencer quartese di 30 anni, è stato pestato e preso a pugni: “Erano in due, uno mi ha preso per un braccio e dopo che mi hanno riempito di botte sono fuggiti col mio orologio, non è certo un Rolex. Sto bene, non sono rotto e sono qui sul lettino del pronto soccorso a raccontare tutto”, dice il giovane. “Il mio orologio non ha un grande valore e non è un Rolex ma ci tengo e soprattutto me lo sono comprato con i miei soldi senza rubare niente a nessuno ed è per questo che l’ho difeso. Chiunque tu sia sappi che c’è sempre un modo per aiutarti e darti una mano anche se  battere la testa sul marciapiede poteva rivelarsi una mossa letale. È un po’ graffiato ma intanto non siete riusciti a rubarmelo, più che altro, tutto questo per un orologio da poco meno di 400 euro?”.
Il giovane, contattato da Casteddu Online, aggiunge che “so che i miei genitori hanno avvisato i carabinieri, andrò a sporgere denuncia”. Tantissimi, già, i messaggi di solidarietà sui social. Tra i tanti anche quello di Tonio Pani, consigliere comunale di Quartu: “Gino è uno splendido ragazzo, solare, rispettoso, gentile con tutti. 
Stanotte è stato aggredito e pestato da un gruppo di ragazzi al Poetto nel tentativo di rubargli l’orologio. A cosa serve educare i propri figli verso il rispetto del prossimo, farli crescere con l’idea di essere generosi, solidali, altruisti e lontani da ogni forma di violenza, se poi questi stessi ragazzi diventano vittime di quei delinquenti seriali che seppure individuati restano impuniti? Mi dispiace ma questa società non l’accetto, le leggi sono troppo permissive e sbilanciate a favore di chi meriterebbe ben altri provvedimenti”.


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