Una perquisizione straordinaria condotta nel carcere di Uta ha portato al sequestro di otto telefoni cellulari, abilmente nascosti all’interno di alcune celle. A darne notizia è la UIL PA Polizia Penitenziaria della Sardegna, che ha elogiato l’efficacia e la professionalità del personale impegnato nell’operazione.
“Ancora una volta, il personale della Polizia Penitenziaria di Uta ha dimostrato grande dedizione e competenza, portando a termine una complessa attività info-investigativa”, ha dichiarato il segretario generale regionale, Michele Cireddu. “I cellulari sono stati immediatamente sequestrati e sono in corso indagini per individuare i responsabili.”
Cireddu ha colto l’occasione per tornare a denunciare il grave problema del sovraffollamento nell’istituto di Uta, definendolo “insostenibile”. Ha espresso apprezzamento per le prime iniziative del nuovo Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, che ha avviato un piano di alleggerimento del carcere attraverso l’invio di detenuti verso le colonie agricole di Mamone, Isili e Is Arenas.
“È una soluzione che chiediamo da anni – ha sottolineato – ma è fondamentale che non arrivino ulteriori detenuti dalla penisola. La situazione delle carceri sarde è già al limite e non reggerebbe un ulteriore carico”.
Cireddu ha infine ribadito l’urgenza di rafforzare l’organico della Polizia Penitenziaria, sottolineando i rischi per la sicurezza degli agenti in un contesto di sovraffollamento e carenze strutturali: “Non possiamo accettare che i nostri operatori vengano lasciati soli a gestire situazioni al limite, con responsabilità che rischiano di avere ricadute anche a livello penale”.
Il segretario ha concluso esprimendo il pieno sostegno del sindacato agli agenti protagonisti dell’operazione: “A loro va il nostro plauso e la nostra gratitudine. È anche grazie a operazioni come questa che si continua a garantire legalità e sicurezza negli istituti penitenziari”.










