Eccolo, il nuovo pronto soccorso del Santissima Trinità di Cagliari. Decine di poltroncine, un’area per l’accettazione e, accanto, guardiola e triage. Più sicurezza, quindi, per chi arriverà nell’ospedale di Is Mirrionis. Ma, sino a quando l’emergenza Covid non sarà quanto meno “rallentata”, le ambulanze in arrivo potranno avere a bordo solo positivi. In attesa di tempi migliori, quindi, l’accesso sarà garantito solo a casi di contagio, gravi o meno gravi. Oggi il taglio del nastro, a un anno esatto di distanza dalla morte di un infermiere del Santissima Trinità, il 57enne Luigi Lobina, stroncato dal Coronavirus: “Inauguriamo questa nuova struttura in sua memoria, metteremo una targa col suo nome nella sala d’attesa”, dice il commissario straordinario dell’Ats Massimo Temussi, con accanto l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu e il commissario del Brotzu Paolo Cannas: “Il pronto soccorso non apre al pubblico, manteniamo i due pronto soccorso aperti, uno al Brotzu e l’altro al Policlinico di Monserrato. Il motivo è che il Santissima è riuscito a dimostrare di riuscire a tenere lungo tutta l’emergenza Covid in Sardegna”.
“Nonostante le difficoltà continuiamo a investire e migliorare i servizi”. Ma, comunque, almeno per le prossime settimane, non sarà un pronto soccorso per tutti: “Dobbiamo attendere che la curva dei contagi inizi a calare e che i nuovi casi di positività scendano”. Nel nuovo pronto soccorso spazio anche per i posti letto, tutti rinnovati, nel repartino dell’osservazione breve intensiva, cioè tutti quei casi di pazienti che non necessitano di un ricovero immediato ma di una terapia con osservazione per alcune ore.










