La patente, un passo che accompagna la vita di tutti noi, ma che non è più una priorità per i maggiorenni. Secondo una ricerca infatti tra gli over 50 la percentuale di chi ha preso la patente a 18 anni è del 72%, tra gli under 25 solo il 46% e anche il numero di auto intestate ai giovanissimi si è dimezzato. Un fenomeno che si registra soprattutto nei centri urbani, e che segue un trend già consolidato fuori dall’Italia, per vari motivi. L’aumento di trasporti alternativi come quelli pubblici, ma anche di monopattini e degli “Uber”. Inoltre influiscono nuovi comportamenti come la possibilità di frequentare le persone nei social media e, non ultime le difficoltà economiche che rendono l’acquisto dell’auto e le spese per assicurarla e mantenerla poco appetibile.
Cambiamenti che riguardano anche il conseguimento della patente.
E’ di pochi giorni fa infatti la notizia dell’arrivo di novità sulle patenti. L’Unione Europea ha introdotto una serie di direttive che ora devono venire definitivamente approvate dagli Stati membri Le principali sono che le patenti dal 2030 saranno digitali e valide 15 anni. A 17 anni si potrà guidare con accompagnatore, mentre i neopatentati avranno regole più severe nei primi due anni.
Imoltre tutti i cittadini europei potranno ottenere una patente in formato digitale, integrata nel portafoglio europeo dell’identità digitale e verrá facilitato il riconoscimento delle patenti di guida tra i diversi Stati membri.
Non sappiamo se ci saranno modifiche anche nell’esame gino ad oggi composto da una parte teorica e una pratica. Se la parte pratica negli anni è rimasta sempre la stessa, la parte teorica ha subito una serie di cambiamenti. Dal 2021, in tempi di Covid per velocizzare il procedimento, il test prevede soli 30 quesiti a cui rispondere in 20 minuti con un massimo di tre errori. L’esame è completamente informatizzato, basato su un sistema di quiz a risposta multipla e gestito da computer touchscreen. Questa transizione al digitale ha portato numerosi vantaggi, tra cui una maggiore efficienza nella gestione delle prove, una riduzione del rischio di errori e una maggiore accessibilità per i candidati con diverse esigenze.










