C’è chi sicuramente dirà che bisogna attendere la fine dei lavori prima di esprimere giudizi, ragionamento che potrebbe starci se le opere sinora realizzate non fossero sotto gli occhi di tutti. Viale Trieste a Cagliari più stretto, con una corsia “larga” per auto e bus contro le quasi 3 del passato, con ottanta parcheggi in meno, con aiuole sinora riempite con le pietre attorno ai maestosi alberi e con uno spazio pensato per i ciclisti è già visibile. E commercianti e residenti, in piena democrazia, commentano, stroncando senza appello il restyling della strada, che prevede anche file di paletti davanti alla chiesa del Carmine per separare lo spazio per le marmitte da quello dei pedoni. Italo Sulliotti, storico titolare di un negozio di dolci e articoli da regalo, ormai ha perso la voce a furia di ripetere le stesse lamentele: “A noi e ai clienti ci hanno tolti i parcheggi, anche agli abitanti. Non possiamo più ricevere chi si faceva accompagnare con la macchina perchè non è più in condizioni di camminare”, afferma Sulliotti, riferendosi chiaramente alla fetta di popolazione anziana che a tutto pensa fuorchè a inforcare una bici o un monopattino o a prendere un bus. “I marciapiedi larghi non hanno senso, hanno messo pietre al posto delle piantine dentro le aiuole. Ci hanno sempre tenuto all’oscuro di tutto. Commercialmente un viale così non serve, non è una strada da passeggio. Se non ci danno parcheggi sarà un bel problema, una strada senza negozi è un deserto perchè siamo noi commercianti a tenerla viva con l’illuminazione e la gente che viene a trovarci”. Da aprile a oggi gli affari sono andati malissimo: “Ci siamo rifatti un po’ a dicembre perchè la gente ci conosce, ma non basta. Non abbiamo nemmeno un carico e scarico. Sono molto deluso dal Comune, non ha mai ascoltato i nostri consigli e suggerimenti”.
Tra i residenti c’è anche chi ha dovuto aprire il portafoglio per avere uno spazio sicuro per l’automobile. È il caso di Patrizia Palomba e del marito, Antonio Muggiano: “Giudizio assolutamente negativo, hanno tolto tutti i parcheggi e le aiuole, ancora ancora belle se fossero riempite di verde, hanno invece pietre, non c’è un filo d’erba”, osserva la donna: “C’è un silos con 400 parcheggi chiuso da anni”, cioè quello di via Caprera, “nessuno si è preoccupato di allestire lì i nuovi stalli, visto che qui li hanno tolti. Abbiamo dovuto prenderci un posto auto a pagamento, mai fatto in passato. Siamo molto delusi”. Parole confermate anche dall’uomo, che aggiunge: “Ciò che ci preoccupa è il risultato finale, cioè quando non ci saranno davvero più parcheggi per noi residenti”.










