Disavventura sul bus 3P questa mattina per una nota professionista cagliaritana e la sua nipotina, dirette al Poetto. A raccontare quanto accaduto è la stessa donna, ancora amareggiata per il trattamento ricevuto da parte di un controllore CTM: “Stamattina io e la mia nipotina abbiamo preso il 3P per andare al mare. Mio marito mi aveva fatto la tessera magnetica da 12 corse, pagata con la tariffa agevolata over 65, e mi aveva raccomandato di portare con me un documento per dimostrare l’età. Una volta salite sul bus, ho appoggiato la tessera sul lettore come indicato, poi mi sono seduta con la bambina. Pochi minuti dopo è arrivato il controllore. Gli ho detto che avevo appena timbrato e gli ho chiesto gentilmente di verificare se la tessera fosse stata letta correttamente. Lui è andato a controllare e mi ha detto, in modo piuttosto brusco: “No signora, l’ha poggiata male. Sono 51 euro di multa”. Alla richiesta di spiegazioni, la risposta è stata secca: “Gli ho fatto notare che ero seduta lì, che gli avevo chiesto cortesemente di controllare, che non c’era stato alcun segnale acustico, ma lui ha continuato, con modi sgarbati, a ripetermi che dovevo pagare. Mi ha anche chiesto se volessi saldare subito col POS. A quel punto gli ho detto che mi sarei riservata di fare ricorso, ma lui ha insistito con un tono così arrogante che mia nipotina si è perfino messa a piangere”. “Per carità, se devo pagare la multa la pago – conclude – ma non mi sembrava un tono consono, né giustificato. Era la prima volta che usavo quella tessera, che tra l’altro era nuova e con tutte le corse disponibili”. Un’esperienza che lascia l’amaro in bocca: la donna si è sentita trattata con una severità sproporzionata rispetto all’episodio, legato a un errore tecnico facilmente risolvibile. Anche quando le sanzioni risultano legittime, è il modo in cui vengono comunicate a fare la differenza. Toni aggressivi e mancanza di ascolto possono trasformare, come in questo caso, un semplice controllo in un momento umiliante, soprattutto per chi agisce in buona fede.










