Cagliari, l’urlo dei commercianti superstiti di via Dettori: “Truzzu, riapri la strada o facci mettere pannelli pubblicitari nel Largo”

Chi ha il locale food o negozio sbarrato attende i ristori, mentre chi ha la “fortuna” di stare accanto alla zona rossa è comunque disperato: “Sta iniziando la stagione turistica. Il sindaco crei un passaggio protetto o ci faccia affiggere cartelli pubblicitari nel Largo Carlo Felice. E ridateci le concessioni straordinarie per tavoli e sedie all’aperto”


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I commercianti di via Dettori a Cagliari, tutti, lanciano un sos gigante al sindaco Paolo Truzzu e all’assessore alle Attività produttive Alessandro Sorgia. La lettera porta le firme di una ventina di gestori di locali e ristoranti, la maggior parte dei quali si trova a ridosso della zona rossa. Niente rischio crolli, ma rischio assai concreto di affari a picco: “Sono trascorsi ormai più di tre mesi dai nefasti accadimenti riguardanti il cedimento strutturale delle palazzine di via Dettori a Cagliari, con conseguente chiusura per motivi di sicurezza di un importante tratto della stessa strada. Un tratto fondamentale e determinante per l’indotto di traffico pedonale diretto verso Ie attività adiacenti piazza San Sepolcro. In questi mesi, oltre al significativo danno arrecato all’economia di tutte le attività che sono state costrette a chiudere i battenti e a tutti i residenti che hanno dovuto abbandonare Ie loro abitazioni, si è purtroppo palesata un’altra difficile situazione che merita massima attenzione a una approfondita valutazione. Infatti, l’improvvisa chiusura del citato tratto di via Dettori ha portato ad una intensa desertificazione delle strade adiacenti. Tale situazione é dovuta al fatto che il traffico pedonale proveniente dal Largo Carlo Felice viene convogliato in discesa nella via Baylle e conseguentemente verso Ie attività della parte bassa della Marina”, scrivono i commercianti. Ricordiamo inoltre che i cancelli che interdicono il passaggio nel portico Sant’Antonio vengono chiusi intorno alle 20 limitando ancora di più l’afflusso del pubblico che raramente conosce il passeggio di vico Manno quasi totalmente invisibile”.
Insomma, danni su danni, soprattutto economici, anche per chi resta aperto, “con conseguenti costi di affitto, utenze, dipendenti e forniture da onorare”. Ed ecco le richieste: i negozianti e ristoratori chiedono chiarimenti su come e quando potrà essere riaperta, anche con un piccolo passaggio protetto per un controllato flusso di pubblico, la via Dettori, soprattutto considerando l’imminenza della stagione turistica”. In caso di risposta negativa “venga istituito un percorso alternative che debba essere ampiamente segnalato e pubblicizzato affinché i| traffico pedonale possa essere indirizzato anche verso la zona della piazza” e che, “lungo questo eventuale percorso siano istituiti dei pannelli ove sia permesso alle attività di esporre gratuitamente cartelli e indicazioni pubblicitarie per favorire l‘incremento e il flusso della clientela”. Problema spazi all’aperto: “Le concessioni straordinarie per gli spazi concesse per la grave emergenza sanitaria della pandemia devono essere nuovamente autorizzate “per il grave disagio economico anche solo per II tempo limite necessario per la riapertura della via Dettori”. E, dopo le richieste, lamentele e preoccupazioni finiscono sotto gli occhi del sindaco Truzzu: “La chiusura della via Roma lato portici, con la già effettuata chiusura del viale Buoncammino e via Porcell, Ie altre chiusure per lavori previste nel viale Trieste e in altre vie analoghe, senza un piano preciso per la gestione della viabilità e per lo snellimento del traffico, rischia di limitare in maniera considerevole, soprattutto durante la stagione turistica, tutta la fruibilità del centro storico con gravi danni per le attività tutte, favorendo magari lo spostamento del flusso turistico verso zone meno congestionate come Su Siccu e il Poetto. La quasi totale mancanza di parcheggi e di un progetto che li preveda, così come invece studiato e realizzato nella gran parte dei centri storici delle maggiori cittùà italiane, che viaggia in controtendenza
all’idea di un centro città arricchito anche grazie ai nuovi progetti urbanistici, la tendenza ad individuare una espansione indirizzata al turismo di elite con Ie autorizzazioni alla realizzazione di hotel 5 stelle, posti
barca turistici per grossi natanti e quant’altro, preoccupa non poco Ie nostre piccole realtà che necessitano di infrastrutture e progetti the siano appetibili anche per un turismo più alle portata di tutti”.