Un po’ di tosse e la lunga attesa per il tampone non ancora effettuato: bimba di 5 anni costretta all’isolamento domiciliare da 20 giorni. La mamma Florentina Ruiu: “quanto tempo ancora la mia bambina dovrà stare a casa in attesa del tampone?”. L’ennesima odissea, causata dai lunghi tempi di attesa che riguardano i tamponi, arriva da Cagliari e la racconta Florentina. Tutto ha inizio il 5 ottobre, quando sua figlia ha avuto un po’ di tosse. Avvisa immediatamente la pediatra che, a sua volta, invia la segnalazione agli enti preposti per sospetto caso covid-19. La procedura impone il tampone alla piccola e l’attesa dell’esito prima di riprendere la vita di tutti i giorni. Ma dopo 20 giorni, il tampone non è ancora stato effettuato. “Chiamo anche 50 volte al giorno ai numeri indicati per l’emergenza sanitaria ma nessuno mi risponde” spiega la signora “mia figlia di salute sta bene ma è molto nervosa, piange e urla e vorrebbe rientrare all’asilo, giocare con i suoi compagni di classe e uscire da casa”. Non solo: i ritardi così prolungati stanno creando un enorme disagio anche a Florentina che sta perdendo tante giornate di lavoro. “Io sono sola, mio marito è fuori per lavoro, mi aiutano le vicine per la spesa e le commissioni più urgenti ma ho bisogno di riprendere il lavoro. Ho anche chiesto per effettuare il tampone a pagamento ma bisognerebbe andare a Olbia. E come ci andiamo se non possiamo uscire da casa?”.
Anche le suore dell’asilo che frequenta la bambina hanno tentato di aiutare la mamma, ma nulla è cambiato. Intanto i giorni passano e la disperazione della mamma aumenta: “come devo fare?”.










