Un vaccino già fatto, a un anno e un mese di vita, dopo avere lottato contro le pustole in tutto il corpo, segno tangibile di una varicella presa in tenerissima età, ad appena sette mesi. Un bimbo di Cagliari, che oggi ha tre anni, ha pero rischiato di non poter iniziare a settembre la scuola materna. Il motivo? Nonostante ci fossero documenti e certificazioni pediatriche, serviva il “sigillo” dell’Asl all’istituto nuovo per validare, meglio, approvare l’iscrizione. E così la madre del piccolo, una libera professionista quarantatreenne, ha dovuto sudare più delle proverbiali sette camicie per chiudere l’importante pratica. Ecco, di seguito, il suo racconto: “
“Scrivo per segnalare le difficoltà nell’iscrizione del mio bambino alla scuola materna. All’età di 7 mesi ha contratto la varicella, diagnosticata e certificata tramite foglio di dimissioni del pronto soccorso pediatrico. Il bambino è stato sottoposto a tutti i vaccini obbligatori, salvo appunto quello relativo alla varicella che aveva già contratto. Secondo le norme vigenti il suddetto vaccino viene somministrato a 13 mesi, il cosiddetto quadrivalente. Giunti ai 13 mesi, avendo già il bambino contratto la varicella, ha eseguito il vaccino trivalente. IN sede di iscrizione alla scuola, mi è stato segnalato che non fosse in regola con le vaccinazioni. Ho inviato verbali di dimissioni del pronto soccorso, copia del libretto pediatrico in cui si evince la regolarità vaccinale e in cui si specifica che il minore dovrà ripresentarsi al quinto anno compiuto per i richiami e il certificato della pediatra attestante la regolarità vaccinale. Alla fine sono dovuta andare alla Asl per ottenere il foglio che attestasse tutte le regolarità già descritte, perdendo un intero giorno di lavoro. Mi chiedo perchè mai avrei dovuto inoculare a mio figlio un vaccino per cui è già immune”.










