Cagliari, l’odissea di un disoccupato: “Nove mesi per avere gli assegni familiari per i miei figli”

Il lavoro che non c’è più e l’infinita attesa in un Caf. Stefano Angioni attende, da settembre, i suoi soldi: “Ho calcolato l’Isee ma serviva quello corrente, volevano che facessi tutto io. Per garantire il cibo ai miei bambini mi son dovuto arrangiare, facendo anche il portapizze. E gli assegni non mi sono ancora ufficialmente arrivati”


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Gli assegni familiari con i quali avrebbe potuto sfamare i suoi due figli, un bambino e una bambina? “Non sono ancora arrivati, venerdì scorso mi sono rivolto ad un altro Caf e in pochi minuti hanno sbloccato la pratica”. Ma Stefano Angioni, disoccupato 43enne di Cagliari, racconta di vivere un’odissea “da settembre 2020”, fatta di tante telefonate e di documenti che non sono mai stati ufficializzati. L’uomo, più di un anno fa, lavorava: “Nel settore della ristorazione, sei mesi in un locale in centro. Contratto di mese in mese, poi è arrivato il Covid e non ho più lavorato”. L’uomo vuole i suoi assegni familiari, e inizia l’odissea: “Ho chiesto ciò che mi spettava ma l’operatore di un Caf cagliaritano, alla fine, non mi rispondeva più o, quando capitava, mi diceva che non stavo mica parlando con l’Inps”. Il tempo passa, nulla avviene: “Ho compilato il mio Isee ma sforava di 60 euro, allora ho richiamato il Caf e mi hanno detto che serviva quello corrente e non quello di quando avevo ancora un lavoro. Ma non me l’hanno fatto, dicendomi di occuparmene io tramite la piattaforma, con lo Spid”. 
A quel punto, preso dalla disperazione, il 43enne si è rivolto “ad un altro Caf. In dieci minuti, venerdì scorso, mi hanno sbloccato la pratica”. Bene, e i soldi? “Quelli non sono ancora arrivati, sto incrociando le dita e spero davvero che non ci siano più problemi. Nel frattempo, per poter dare da mangiare ai miei piccoli mi sono dovuto arrangiare, facendo lavoretti e anche il portapizze, scendendo dal mio status sociale”. La speranza, ovviamente, è che dopo nove mesi l’incubo “burocratico” sia davvero al capolinea. 


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