Sbarrato per otto giorni, ad aprile, perchè i tavolini e le sedie li aveva messi, vista Bastione, senza autorizzazione. La legnata del Comune l’ha sentita molto bene, Alessandro Depau, titolare del bistrot che si è trovato con varie cartelle non pagate. E lui lo ammette, mettendoci la faccia: “So di essere in torto, ho sbagliato”. Ma i soldi che doveva dare all’amministrazione comunale per il suolo pubblico, 2900 euro, giura che pian piano li scucirà: “Ho ricevuto bollette della luce folli, l’Enel mi ha strozzato e non potevo fare un unico pagamento”, dice Depau, stringendo tra le mani le varie comunicazioni di pagamento con il simbolo ufficiale dell’amministrazione comunale al centro di ogni foglio: “La prima ingiunzione è per un presunto mancato pagamento del 2016. Ora, a parte che ricordo di avere pagato tutte le dodici mensilità, dopo cinque anni c’è comunque la prescrizione”. E quelle più recenti? “Una del 2020, l’altra del 2021. Gli anni maledetti del Covid, il Governo Conte aveva giurato che avrebbe abolito la tassa sull’occupazione del suolo pubblico ma, poi, magicamente, è ricomparsa”. Con gli interessi? “Forse, molto probabile, di sicuro con la mora per non aver rispettato le date di scadenza”.
L’ultima cartella è di tutto il 2022: “Quella più corposa”, si tratta di circa 1500 euro. “Gestire un locale è come badare ad una famiglia. Se la priorità è mangiare, le bollette devono attendere perchè sennò resti a stomaco vuoto”, prosegue Depau. “Sono anni che pago tutte le tasse in tempo e lavoro in una zona di Cagliari dove la clientela è molto variegata. Spero solo, dopo Pasqua, che mi ridiano tavolini e sedie. In caso contrario, la tentazione di chiudere sarà molto forte”.










