L’abolizione del divieto di accattonaggio e bivacco, approvata ufficialmente ieri sera dal Consiglio comunale e anticipata nei giorni scorsi da Casteddu Online, accende subito la polemica: si tratta di un atto di civiltà verso chi vive per strada o di un modo per eludere un problema sociale che rischia ora di esplodere con maggiore forza?
La maggioranza di centrosinistra, con una proposta firmata dal consigliere Matteo Massa dei Progressisti — lo stesso partito del sindaco Massimo Zedda — ha deciso di cancellare dal regolamento di polizia municipale le norme introdotte nel 2023 dalla giunta Truzzu, che prevedevano sanzioni e ordini di allontanamento per chi chiedeva l’elemosina o dormiva negli spazi pubblici.
La scelta arriva in un momento delicato, mentre i residenti continuano a segnalare accampamenti di fortuna sotto casa, non solo nelle periferie e nel centro storico, ma anche in aree centrali della città, via Roma prima di tutto, l’ex Cariplo o la galleria Ormus tra via Dante e Sant’Alenixedda. Per non parlare della drammatica situazione sotto i ponti dell’asse mediano, dove si rifugiano decine di persone.
Per l’amministrazione attuale, tuttavia, la risposta non può essere affidata a misure punitive. La proposta approvata richiama i principi di “uguaglianza e non discriminazione” e afferma che la marginalità sociale “non si combatte con le sanzioni, ma con politiche inclusive e servizi essenziali garantiti a tutti”.
Il regolamento del 2023 viene definito “inefficace e dannoso” per il benessere collettivo, e si precisa che eventuali comportamenti illeciti nelle situazioni di bivacco o accattonaggio possono già essere perseguiti attraverso gli strumenti previsti dal codice penale. L’obiettivo, ribadisce Massa, è costruire “una città che garantisca qualità della vita e dignità sociale anche alle persone senza dimora, rafforzando la rete degli interventi sociali e riducendo la frattura tra centro e margini”.
Intanto, al termine della seduta, il Centrodestra ha diffuso una nota per motivare il proprio no. Le opposizioni parlano di una decisione “sbagliata”, capace di aggravare situazioni di degrado già presenti. Pur ammettendo che il vecchio regolamento potesse essere migliorato, i gruppi di minoranza ritengono che la sua abolizione totale privi le forze dell’ordine di uno strumento utile per intervenire in contesti di vulnerabilità e disagio.
Non solo: secondo il Centrodestra, la maggioranza non ha previsto misure alternative. “Senza strumenti adeguati — si legge nel comunicato — si crea un vuoto operativo che rende più difficile garantire sicurezza, decoro e un supporto reale alle persone in difficoltà”.










