Si è piazzato in due punti diversi, tra via Garibaldi e via Manno a Cagliari, per cantare, ma dopo un po si è dovuto arrendere e, dopo avere spento la cassa e riposto il microfono in una sacca, se n’è andato via. Luca Minotti, 32enne quartese, cantante professionale e vocal coach, è uno dei tanti artisti di strada che, ancora, trovano difficoltà a esibirsi. Il fatto è successo venerdì scorso e Minotti, prima di contattare la nostra redazione, aveva anche pubblicato sui social il video che si trova in allegato a questo articolo. “Trattato come un criminale, mi hanno chiamato la polizia due volte. Gli agenti, quando sono arrivati, hanno chiesto anche il documento di mia moglie che ha il permesso di soggiorno temporaneo. Mi hanno intimato di spostarmi, la seconda volta sono stati poliziotti in borghese. Mi hanno chiesto i documenti e hanno iniziato un discorso dal tono un po’ brusco, ma so i miei diritti e mi sono fatto valere. Anche pur non cantando sarei rimasto lì, perchè ho il diritto di fare musica da strada con un amplificatore che non supera i 5 watt”, dice Minotti. “Si sono piazzati e mi hanno intimato di andarmene via, minacciandomi che mi avrebbero fatto una multa, alla fine credo l’abbiano fatta ma non si sono avvicinati per farmi firmare il verbale, nonostante la mia richiesta”. Nel filmato, all’inizio si vede lo scambio di “battute” tra l’artista e gli agenti, negli ultimi secondi la folla che l’applaude lo incoraggia.
“La folla inneggiava me, perchè siamo trattati come criminali mentre la gente ci ama? Diamo colore alle strade, tanti mi chiedono quando vengo in strada per cantare”. E Minotti potrebbe anche rispondere “mai”, visto che “ho il mio lavoro”. Ma, appunto, ama portare colore e allegria nel pieno centro di Cagliari: “Voglio che qualcosa cambi, mi batto per i diritti anche di altri musicisti o di persone che si avvicinano al mondo della musica. A Bologna e Milano nessun problema, qui posso esibirmi ma vengo multato, è la seconda volta che capita senza il fonometro”. E scatta, immancabile, l’appello ai piani alti dell’amministrazione comunale: “Caro sindaco, non si può fare nulla per tutelarci? Siamo solo artisti, non pericolosi criminali”.









