Non si placa la tempesta sul Teatro Lirico. Prima la notizia dell’inchiesta della Procura poi le dimissioni di Giuseppe Farris, consigliere di indirizzo in rappresentanza della Regione che ha lasciato l’incarico dopo aver scritto una durissima lettera contro il sindaco e presidente della Fondazione Paolo Truzzu. “Dalle dimissioni del vicepresidente del Teatro Lirico Giuseppe Farris emerge che dietro le quinte della bufera giudiziaria si sta consumando uno scontro politico all’interno dei partiti di centrodestra. Oltre all’inchiesta sulle presunte condotte poco trasparenti e clientelari, stiamo assistendo ad una barbara strumentalizzazione di una Fondazione che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della cultura nella nostra isola. Ancora più allarmante – osserva il consigliere regionale del M5s Michele Ciusa – è il silenzio del Presidente Solinas e dell’assessore regionale alla Cultura.
In questi anni difficili che seguono la pandemia, anziché promuovere una fondamentale attività di rilancio del Teatro si sta andando nella direzione opposta, e lo stesso viene affossato dalle beghe politiche”.
Così il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Michele Ciusa annuncia il deposito di un’interrogazione al Presidente Solinas e all’assessore Biancareddu.
“La Regione – conclude il consigliere – deve prendere in mano la situazione e tutelare Fondazione e lavoratori, coinvolti in una situazione allarmante. Non dimentichiamo che la Regione Sardegna è uno dei maggiori finanziatori del Teatro Lirico di Cagliari, al quale destina ogni anno otto milioni di euro, un contributo tra i più alti in Italia in favore delle Fondazioni liriche”.
Il sindaco Truzzu ieri ha vantato la bontà della propria gestione del Teatro. Ma oggi arriva la replica dell’ex presidente della Fondazione Giuseppe Andreozzi. “Ho letto con dispiacere che, nelle recenti polemiche sulle vicende del Teatro Lirico di Cagliari, è stata dipinta negativamente la conduzione del Teatro che ha preceduto quella attuale, in attività dalla seconda parte del 2019. Mi preme perciò ricordare, come a suo tempo fu ampiamente evidenziato dalla stampa, che già nel bilancio consuntivo del 2018, approvato nel 2019, risultava un utile di esercizio pari a 1.816.604 euro; che grazie a un elevato incremento della produttività, il Teatro di Cagliari era passato dal 12^ all’8^ posto fra i teatri lirici italiani e ciò aveva comportato un cospicuo incremento del contributo statale; che il numero di spettatori nell’anno 2018 aveva superato le 132.000 unità; che nella primavera del 2019, nel corso di un’audizione al Senato sullo stato dei teatri lirici italiani, il direttore generale dello spettacolo dal vivo del ministero aveva indicato quella del Teatro di Cagliari come migliore performance del 2018 dopo la Scala di Milano.
Ritengo doverosa questa precisazione non certo per giustificare il mio operato di presidente dell’epoca, ma per dare il giusto riconoscimento a chi, dal sovrintendente Claudio Orazi, ai professori dell’orchestra, agli artisti del coro e a tutto il personale amministrativo e tecnico, con la competenza e l’impegno profusi aveva consentito quegli straordinari risultati, dei quali sono stato poco più che testimone.
Naturalmente sono ben lieto che si dica che l’opera di impulso e sviluppo del Teatro prosegue anche oggi; si tratta infatti di un’istituzione di fondamentale importanza per l’arte e la cultura della nostra città e della regione intera ed è nel cuore di tutti noi”.
C’è poi la preoccupazione dei sindacati sulle assunzioni. “Nell’esprimere la nostra totale fiducia sull’operato della Magistratura, come UILCom auspichiamo che la risonanza mediatica della notizia e il proseguo delle indagini non rallentino i percorsi sindacali avviati da diverso tempo e che, nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori, riteniamo debbano giungere al più presto alla stipula dei necessari accordi”.
Lo afferma il segretario generale della Uilcom Sardegna Tonino Ortega, commentando la notizia dell’apertura delle indagini da parte della Procura di Cagliari legate al Teatro Lirico di Cagliari.
“Attualmente i temi del precariato e dell’Accordo di Produzione sono in piena discussione tra la dirigenza del Lirico e le Organizzazioni Sindacali ed evidentemente questioni di non sottovalutabile importanza per l’intera platea dei dipendenti del Lirico”, ricorda Ortega. “Per esempio, sul tema del precariato con la tagliola dei 48 mesi che è stata inserita nelle recenti norme sui contratti a tempo determinato, è evidente che ha creato e creerà una marea di problemi: si rischia di avere infatti lavoratori ancora più precari, perché rischiano di trovare lavoro passando ogni quattro anni da un teatro all’altro e senza mai magari maturare un possibile diritto di stabilizzazione”.
Ortega rilancia inoltre l’assoluta necessità di finanziamenti certi e duraturi per i teatri lirici ed il meccanismo del punteggio e dell’erogazione del Fus rischia di essere uno strumento soprattutto a danno dei lavoratori. “Per tale ragione – conclude – riteniamo che sia più utile affidare alla contrattazione tutta la partita dei precari, che non può essere risolta da un’unica indicazione legislativa









