Sono settanta, in appena tre settimane, gli incivili dei rifiuti beccati a Cagliari grazie alle nuove trenta telecamere e-killer, che consentono un rapido riconoscimento della persona immortalata dalle immagini. I rioni dove sono state utilizzate di più? “Castello, Marina e Stampace, ma anche nella zona di viale Monastir”, spiega l’assessore comunale dell’Igiene del suolo, Alessandro Guarracino. Le multe sono state già staccate, e spunta una clamorosa scoperta: “Molti dei multati, tra loro anche residenti negli stessi rioni e negozianti e ristoratori, si lamentavano sui social della città sporca e invasa dai rifiuti”. In pratica, predicavano bene ma, poi, razzolavano malissimo. Non c’è un’eta media dei multati, la platea anagrafica è molto vasta, dai giovani agli anziani. “Abbiamo focalizzato meglio gli obbiettivi, avevamo sentore di alcune dinamiche utilizzate in varie parti della città. Il numero degli incivili complessivamente è diminuito grazie all’attività di controllo e contrasto”. Ma la modalità di abbandono di sacchi e spazzatura, soprattutto nel centro storico, è sempre quella: “Hanno cercato di eludere i nostri sistemi di controllo, da parte di persone che si lamentavano del fenomeno della mancanza di decoro. Chi ha causato un aspetto indecoroso in alcuni angoli della città si è rivelato essere, esattamente, la persona che si lamentava anche sui social”. Guarracino è netto: “È difficile ricondurre tutti alla manifestazione sui social, ma abbiamo anche dei rapporti che son già instaurati tra noi e le attività produttive, e abbiamo constatato questo fenomeno. Lamentarsi sui social è un’attività molto più semplice che partecipare alla vita collettiva e all’attività civica”. In altre parole: ha preferito sporcare.
La maggior parte degli abbandoni dei rifiuti “avviene la notte. Ma in qualche caso ci sono state situazioni anche in pieno giorno, con i titolari delle attività che hanno dimostrato di avere una scarsa conoscenza dei regolamenti comunali. Ovviamente sono stati multati, fino a 600 euro per il regolamento comunale, ma anche sino a semila euro e alla chiusura dell’attività commerciale”.