Sono forse invisibili ai pochi occhi, eventualmente disattenti, che passano ancora facendo lo slalom tra recinzioni e polvere in viale Trieste a Cagliari, ma ben visibili a chi lavora e, soprattutto, vive nella strada diventata un cantiere per volontà del Comune, che intende riqualificarla tutta. Hanno chiuso per sempre una fioreria, un ristorante dopo un solo giorno e anche una pizzeria nel secondo tratto. In vendita, vale a dire sull’orlo del baratro o quasi, un panificio e un emporio. E solo nel primissimo tratto del viale, da piazza del Carmine a via Caprera. A snocciolare il triste elenco di croci commerciali, tra già attuali e prossime, è stato Zwani Rossetti, portavoce dei residenti del viale, durante la presentazione di proposte e la mostra di vari e criticità della strada nella commissione comunale dei Trasporti. I dati non sono certo incoraggianti e, con il primissimo tratto di viale Trieste che dev’essere ancora riaperto alle automobili, i buchi commerciali sono già troppi.
“Tra i venditori c’è chi ha avuto grossi problemi legati all’interruzione, anche, dell’energia elettrica. E la Spa è stata svaligiata dai ladri, che hanno anche approfittato del tanto buio”, prosegue Rossetti: “Le soluzioni per i parcheggi ci sono, a partire da quelli di via Caprera a tutti gli altri nelle zone limitrofe. Ma è il Comune che si deve dare da fare”. Intanto, la stessa amministrazione comunale conferma che, entro il mese di febbraio, sarà riaperto alle auto il primo tratto del viale, da piazza del Carmine a via Caprera: nei prossimi giorni gli operai piazzeranno la segnaletica orizzontale e quella verticale.










