Il divieto di consumazione al banco nei bar fa infuriare i baristi e la principale associazione di categoria che li rappresenta, la Fipe Confcommercio. Con un post durissimo, il presidente della Fipe Sud Sardegna, Emanuele Frongia, si scaglia contro l’impossibilità di sorseggiare un caffè o mangiare una pasta direttamente al banco: “È un’interpretazione giuridicamente incomprensibile e immotivata sotto il profilo sanitario, intervenga il Mise. É un attacco al modello di offerta del bar italiano”, così Frongia, “che si differenzia da quelli degli altri Paesi proprio perché basato sul consumo al banco. Un provvedimento punitivo ingiustificato anche sotto il profilo scientifico sui rischi sanitari che si corrono. Anzi la scienza continua a sostenere che il rischio di contagio cresce con l’aumento del tempo di contatto”. Le perdite stimate sono ingenti: “i bar hanno perso già otto miliardi di euro di ricavi e novantamila posti di lavoro. Per dare voce ai 5100 bar del nostro territorio, Fipe Confcommercio Sardegna si associa alla richiesta del Presidente Stoppani di un intervento urgente da parte del Mise, perché ormai il tema della salute pubblica non può essere separato da quello della tenuta di un intero settore produttivo”.










