Il Governo promuove le lotteria degli scontrini e i commercianti insorgono. Da gennaio, salvo ripensamenti, il cliente di turno che acquista potrà partecipare alla lotteria, chiedendo al negoziante di abbinare il proprio codice allo scontrino, prima che venga battuto. Sarà necessario avere un lettore ottico adatto a trasmettere i dati all’Agenzia delle Entrate. E qui sta l’inghippo: per aggiornare i registratori di cassa bisognerà spendere, in media, quattrocento euro, da stime di Confesercenti. Soldi che devono uscire dalle tasche dei commercianti, un’altra spesa per il registratore di cassa dopo quella, già sostenuta nel 2020, per acquistare proprio una nuova cassa capace di trasmettere ogni singolo dato alla stessa Agenzia delle Entrate. E, anche a Cagliari, chi ha un’attività nelle vie del centro protesta, e si prepara in più di un caso a dare battaglia.
“Purtroppo, il Governo fa i conti senza l’oste. Ho speso 800 euro per cambiare il registratore di cassa per essere collegato all’Agenzia delle Entrate, spesa sostenuta sei mesi fa. Ora, con la lotteria degli scontrini la cassa non va più bene”, afferma Paolo Angius, commerciante di via Garibaldi. “Bisogna mettere un ulteriore software, dovrò pagare 400 euro. Mi rifiuto di spendere dei soldi, lo Stato ci dia i soldi per equiparare le casse. Aiuti economici? Per ora non è previsto nulla, la cosa più grave è che il Governo è latitante sotto il profilo delle informazioni. Sul cashback, per esempio, quali sono i Pos e le banche accreditate? Non sappiamo cosa dire ai clienti. Con la lotteria degli scontrini, noi abbiamo solo l’onere di perdere tanto tempo perchè il cliente deve venire con un codice, io devo digitarlo e se faccio degli errori l’onere è nostro. Che ci forniscano un software con penna elettronica, così scannerizziamo al volo e va tutto in automatico. Facciano le cose ben fatte, non il solito ‘armiamoci e partite'”. Contrario anche Paolo Demontis, titolare di un negozio di abbigliamento da decine di anni: “Ho chiesto e mi hanno detto che entro dicembre aggiorneranno la mia cassa con una spesa di 170 euro, e questo è quanto so. Se vengono prima della fine dell’anno tutto ok, se vengono a gennaio non sarò in grado di andare avanti”, osserva. “Se mi presentano un codice da digitare sulla cassa, non potrò. Ho comprato la nuova cassa, è in contatto con l’Agenzia delle Entrate. L’ho dovuta pagare settecento euro. Se si lavorasse non comporterebbe grandi fastidi, le spese si potrebbero coprire. Ma nel 2020 ho subito un calo delle vendite tra il 40 e sessanta per cento, notevole. Non entro nel merito della lotteria degli scontrini, sono idee politiche, così pensano di risolvere il problema ma non si risolve così. Mi dispiace molto che non tutti hanno la carta di credito, e verranno esclusi dalla lotteria”.









