di Novella Gerini
Sono una nutrizionista nonché una ex pallavolista agonista. Scrivo per sottoporvi un problema a cui mi piacerebbe dare luce: la celiachia. Io sono celiaca. Dai miei studi ho capito che tutti i miei sintomi portavano verso quella diagnosi e a 26 anni mi sono intestardita affinché mi venisse fatta una gastroscopia, unico esame realmente attendibile. Risultato, appiattimento dei villi intestinali: diagnosi di celiachia. Ok. La celiachia è tutt’oggi classificata come malattia rara ( anche se rara non lo è più). Ma é una malattia autoimmune in cui il nostro organismo produce anticorpi verso il nostro stesso intestino andando a distruggere i villi intestinali stessi ( cellule intestinali deputate all assorbimento). Unica cura: alimentazione senza glutine. Ecco. Detto ciò la mia domanda è questa. Per quale motivo, il 90% degli esercizi commerciali sardi ( mi riferisco ai bar) alla domanda: avete qualcosa senza glutine? Rispondono: signora abbiamo il cornetto vegano. Allora. Essere vegani significa scegliere liberamente di escludere le proteine animali dalla propria alimentazione. Cosa c’entra l’essere vegano con una malattia autoimmune scatenata dal glutine si può sapere? Ovviamente nulla. Ma non é possibile che un esercizio commerciale nel 2017 abbia del personale che non conosce la differenza tra le due cose.













