Il maxi cartellone con la scritta “fuori tutto” e gli sconti dal trenta al 70 per cento ha girato su molte chat WhatsApp. L’Eurocity di via Paoli a Cagliari, dopo undici anni, abbassa le serrande. Uno dei primi negozi in città a proporre una montagna di prodotti anche a uno, due e 3 euro (dalle decorazioni natalizie a quelle per la casa, passando per mestoli, palette e scolapasta) chiude per cessata attività. E la voce che si è subito sparsa in giro è stata una: “Colpa della crisi”. Stavolta, però, il crollo generale degli acquisti e la disoccupazione sembrano centrare ben poco. Dolores Atzei, 50enne di Pompu trapiantata da anni a Cagliari, ha semplicemente deciso “di cambiare vita”. Dopo decenni trascorsi nel settore di commercio, vuole provare nuove strade: “Certo, c’è una crisi generale, è vero. Se ho deciso di lasciare la direzione di Eurocity, però, la ragione è che, alla mia età, non sono certo vecchia e voglio trovare un nuovo spazio personale”. Tra Natale e Capodanno ha salutato i suoi tanti clienti affezionati: “Sono loro il ricordo più bello che mi porterò dentro, negli anni sono riuscita a conquistare la loro fiducia e questo, per un negoziante, è l’obbiettivo principale”.
Insomma, in una Cagliari dove anche il 2020 parte col “botto” di nuove chiusure di negozi di vicinato, c’è anche chi sceglie, liberamente, “di non aver più a che fare con scontrini e tasse da pagare, come capita in tutta Italia. La vita è una, e anche a cinquant’anni è possibile cambiare. Serve forza di volontà e spirito di adattamento”, afferma la Atzei, “lavoro da quando ho diciotto anni e so cosa vogliono dire le parole sacrificio e costanza”.











