Si chiama “sim swap” ed è uno degli ultimissimi trucchi per svuotare i conti correnti di ignari cittadini. Come funziona? I truffatori riescono a sostituire la sim del cellulare del malcapitato grazie, alcune volte, all’utilizzo dei suoi dati personali. Dopo essere riusciti a “bucare” lo smartphone della vittima si recano in uno dei negozi del gestore telefonico di turno, riuscendo a farsi consegnare una nuova scheda. Quella “originale”, in automatico, è come se venisse smagnetizzata. E i furbetti, una volta ottenuto il pieno controllo dei dati sensibili, possono compiere qualunque operazione, incluso svuotare conti. Tra le ultime vittime c’è un imprenditore cagliaritano che ha raccontato la sua disavventura a “Mi manda Raitre”: “Un pomeriggio mi sono reso conto che il mio cellulare era fuori servizio. Al negozio mi hanno subito consegnato una nuova sim, ma poi mi sono reso conto di non poter più accedere alla mia banca da pc”. Come mai? “La password non era più quella di prima”. L’uomo, dopo aver pensato che potesse trattarsi di un semplice guasto, è andato nella filiale. Lì, l’amara sopresa: “Qualcuno aveva fatto un bonifico da 8900 euro su una ricaricabile delle poste, lasciandomi appena sessantacinque euro sul conto”. L’imprenditore, a quel punto, ha fatto “2 più 2”: forse, quell’operazione compiuta da chissà chi poteva essere legata alla sim improvvisamente ko.
“Sono tornato nel negozio del mio gestore telefonico e, dopo aver insistito, l’operatrice mi ha detto che il giorno prima, alle 13 e in un negozio della Campania, qualcuno si era presentato con un mio finto documento ed era riusiito ad ottenere una sim col mio stesso numero di telefono”, racconta, tutelato dall’anonimato, all’inviato di Salvo Sottile. Al malcapitato non è rimasto altro da fare che denunciare tutto alla polizia postale: le indagini stanno andando avanti e una parte dei soldi rubati è stata bloccata “con un sequestro preventivo. Ma i truffatori stanno diventando sempre più bravi e anonimi”, ha spiegato, davanti alle telecamere di Rai 3, il dirigente Francesco Greco. Per l’imprenditore si tratta di un fatto assurdo: “Ciò che mi sorprende di più è la facilità con la quale siano riusciti a rubarmi l’identità”.










