Per la stragrande maggioranza dei cagliaritani il turismo è un valore, non un problema. Il 73% lo considera infatti un’opportunità economica importante per la città, mentre solo una minoranza (6%) lo ritiene fonte prevalente di criticità. È quanto emerge da una nuova indagine condotta da Changes Unipol e realizzata da Ipsos, che ha analizzato opinioni, preoccupazioni e aspettative dei cittadini nei confronti del fenomeno turistico.
Tra i principali vantaggi citati: la promozione della cultura e delle tradizioni locali (55%), la creazione di nuovi posti di lavoro (52%) e il contributo economico diretto dei visitatori (50%). Un dato che sottolinea il ruolo crescente del settore turistico nello sviluppo del capoluogo sardo.
Tuttavia, non mancano segnali di tensione. Il sovraffollamento dei luoghi pubblici, in particolare durante la stagione estiva, è considerato uno dei principali effetti negativi dal 38% degli intervistati. Seguono l’aumento dei rifiuti (35%) e quello dei prezzi degli affitti (33%), che ha come effetto collaterale anche la diminuzione della disponibilità di alloggi per residenti, studenti e lavoratori.
Il fenomeno dell’overtourism, termine che indica un’eccessiva pressione turistica, è conosciuto da un cittadino su due, ma solo il 18% ritiene che sia davvero presente a Cagliari. Tra questi, ben il 75% lo percepisce come concentrato nei mesi estivi. Una situazione molto diversa da quella che si registra in città come Firenze, Roma o Milano, dove la pressione turistica viene avvertita tutto l’anno e con percentuali molto più elevate.
Per affrontare il problema, i cagliaritani indicano come priorità l’aumento dei servizi di mobilità (38%), il miglioramento delle infrastrutture (32%) e l’incentivazione delle attività locali (29%). Anche il turismo sostenibile, in grado di distribuire meglio i flussi e ridurre l’impatto sulle zone più fragili, è una delle soluzioni indicate.
Un tema caldo è quello degli affitti brevi: il 37% dei residenti li considera un problema, contro un 21% che li vede come un’opportunità economica. Il 52% si dice favorevole all’introduzione di regole più stringenti, mentre il 35% si oppone. Divisa anche l’opinione sulla stretta del Governo su key box e self check-in, strumenti molto usati nelle locazioni turistiche: a Cagliari il 40% dei cittadini è contrario al divieto, il dato più alto tra le città italiane, mentre il 49% è favorevole.
Infine, guardando al futuro, il 39% dei cagliaritani si aspetta una stabilizzazione dei flussi turistici nei prossimi due anni, mentre il 30% prevede un’ulteriore crescita. In ogni caso, i cittadini sembrano pronti ad accogliere i visitatori, ma chiedono attenzione alla qualità della vita urbana e alla tutela del territorio.
Cagliari si conferma una città ospitale, ma consapevole. La sfida, ora, è trovare un equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità sociale.












