Il “problema” della zona arancione e, prima ancora, del lockdown natalizio, loro, non lo hanno vissuto. Nella Sardegna tra restrizioni e coprifuoco, i titolari del “Bloody Mary”, bar storico di via San Michele a Cagliari, sono rimasti totalmente fermi. Colpa di un incendio che, lo scorso otto dicembre, ha distrutto quasi tutta la struttura, rendendola inagibile. Sin da subito, i gestori hanno potuto contare su un “fiume” di solidarietà, con centinaia di messaggi di vicinanza e incoraggiamento. Oggi, a quattro mesi di distanza, la voglia di ripartire è tanta. E, come conferma Tiziana Sulis, “stiamo per risorgere. Stiamo andando avanti con lo smaltimento di tutte le macerie”, spiega, dopo aver postato su Facebook le immagini dei lavori in corso. Pareti annerite, pavimento quasi “invisibile” e un ingresso da ricostruire daccapo: “Tra pochi giorni cambieremo il soffitto”. Le fiamme, infatti, in quella “maledetta” notte dell’otto dicembre, non avevano risparmiato nemmeno gli infissi.
“Speriamo di riaprire a breve”, aggiunge la Sulis. Che può contare sulla vicinanza dei tanti clienti del locale: “Forza e coraggio mi mancate tanto”, scrive Debora P. “Forza, ragazzi”, aggiunge Vincenzo L. “Grandi ragazzi, aspettiamo la riapertura”, aggiunge William P.









