Casette di Natale aperte, da oggi e sino a dopo l’Epifania scatta la corsa ai regali anche tra piazza Yenne e il Corso Vittorio. C’è chi vende dolciumi, chi gioielli, chi propone vestiti e chi oggetti tipici natalizi come mini Babbi Natale, pupazzetti di neve e alberelli. Ma quest’anno bisogna fare i conti con il green pass, obbligatorio per chi vuole comprare. E qui scatta il caos: chi deve controllare? Non si sa. L’opzione di donare un braccialetto identificativo a tutti i possessori della certificazione verde sembra essere bella che tramontata. E Antonello Ghiani, presidente del consorzio dei commercianti del Corso Vittorio e che ha avuto l’onore e l’onere di organizzare tutto l’evento, allarga le braccia: “Noi, come organizzatori, non siamo tenuti a controllare l’afflusso delle persone che entrano nel mercatino, dobbiamo controllare solo i nostri operatori. Sicuramente spetterà alle Forze dell’ordine, almeno penso, queste sono le disposizioni che abbiamo avuto dal Comune”. Ma allora, se così stanno le cose, l’obbligo di certificazione verde praticamente sembra diventare un semplice optional. Ma in caso di controlli? “La multa non arriverà a noi, non è un nostro problema, che vengano le Forze dell’ordine”.
“Siamo a disposizione e ci atteniamo alle leggi e ai controlli. Se ci saranno, bene”, prosegue Ghiani. “Tutti gli espositori hanno il green pass, purtroppo con il programma in dotazione non vediamo chi ha fatto il vaccino e chi il tampone”. E un calo d’affari potrebbe essere dietro l’orizzonte. Sui social i non vaccinati, ma anche qualche vaccinato, promettono di stare lontani dalle casette: “Diciamo di sì, è anche vero i non vaccinati sono sempre di meno”. Insomma, non rimane altro da fare che incrociare le dita.









