Un grido di aiuto disperato arriva da una cittadina attraverso Casteddu Online. La donna denuncia “l’indecoroso accadimento” che coinvolge Abbanoa S.p.A., gestore unico del servizio idrico in Sardegna, accusandolo di inefficienza nella gestione delle pratiche e di insensibilità nei confronti delle necessità dei cittadini. “Avevo intenzione di inviare questo scritto al Prefetto di Cagliari, ma il non avere la PEC me lo impedisce. Ho deciso quindi di denunciare pubblicamente, per diffondere la notizia, solo a scopo informativo per sostenere l’ingiustizia che sto subendo da un’azienda incapace di rispondere alle esigenze della comunità, in tempi ragionevoli”. La vicenda ha avuto inizio circa un mese fa, quando la famiglia ha subito l’improvviso distacco della fornitura idrica per morosità. Un evento inaspettato, dal momento che, come racconta la cittadina, “noi, regolari affittuari dell’appartamento, non abbiamo mai ricevuto alcun avviso che veniva infatti inviato al vecchio proprietario dell’immobile, ormai deceduto”. Non avendo effettuato “il subentro” con Abbanoa, i residenti pensavano che, come avveniva per la Tari, fosse l’attuale proprietario dell’immobile a farsi carico del pagamento dell’acqua. Di fronte alla nuova situazione, la famiglia non si è sottratta al dovere di regolarizzare la propria posizione: “Non sottraendoci al nostro dovere di occuparci del pagamento della notevole cifra accumulatasi nel tempo (poiché l’uso dell’acqua è stato effettivamente il nostro), chiedendo la dilazione del debito per ovvi motivi di situazione reddituale, constatabile dall’ISEE che abbiamo prontamente provveduto a fornire, siamo per una serie di infinita distorta mal conduzione delle pratiche, ancora, a ben 17 giorni dall’accaduto, sprovvisti di acqua con tutte le sofferenze igieniche e morali che tale mancanza comporta”. La cittadina si appella al Prefetto affinché intervenga per sbloccare la situazione: “Facendo appello alla dignità che viene improvvisamente a mancare nel sentirsi privati di un bene non voluttuario ma essenziale, mi rivolgo a lei supplicando il suo intervento affinché la società in questione provveda al ripristino della fornitura, senza questa lungaggine gravata da incompetenza e disorganizzazione aziendale, che rimbalza da un ufficio all’altro le pratiche inviategli più volte”. L’amarezza traspare chiaramente nelle sue parole: “Ho sempre creduto che le difficoltà siano una parentesi del vivere e il vivere un’opportunità per risolverle, che le prove, anche quelle più dure, ci insegnino sempre il senso della condivisione come alto valore da perseguire. Mi sento fortemente disillusa dopo tale fatto!”. Una vicenda surreale, conclude la donna, frutto dell’incapacità gestionale di Abbanoa: “Ci ritroviamo a subire una situazione surreale, solo per l’incompetenza nella gestione delle pratiche burocratiche di un’azienda altamente carente nell’offrire il servizio per cui è preposta. Stiamo chiedendo di poter riavere l’acqua pagando il debito ratealmente, solo questo! È possibile che ci si debba sentire mortificati sino all’estremo, per la loro incapacità gestionale?”.










