Una famiglia distrutta in un’alba cagliaritana che si è tinta del rosso, quello del sangue di Pierpaolo Muscas, investito e ucciso a 50 anni mentre stava attraversando la strada in via Riva di Ponente. L’uomo, pescatore, 50 anni, aveva appena finito di andare per mare, a bordo di un peschereccio, e stava tornando a casa. Ma dai suoi tre figli e dal resto della famiglia non ci è tornato, purtroppo, da vivo. Un 29enne al volante di una Volkswagen Golf l’ha travolto, all’alcoltest è risultato positivo. Sconvolti e sotto choc i parenti, che chiedono solo una cosa: “giustizia”. Matteo Muscas, 28 anni, è il primogenito di Pierpaolo Muscas: “Sono anch’io pescatore, ho seguito le orme di papà. Purtroppo la notizia mi è arrivata alle otto del mattino, son venuti a saperlo prima i miei amici, la voce è girata prima sui social. Pescatore come mio papà perchè non avevo altra via di fuga, il mio lavoro nonostante tutto mi piace”, dice. “Papà mi ha fatto conoscere i veri valori della vita, a essere una bravissima persona nonostante tutto quello che ci capita. È sempre stato di animo buono. Non auguro il male a nessuno, chi l’ha investito deve pagare, non importa come ma deve pagare”, afferma, netto, Matteo Muscas. Le indagini vanno avanti, le Forze dell’ordine potrebbero avvalersi anche delle immagini di qualche telecamera presente nella zona.
Affranto e sotto choc anche il padre del pescatore 50enne, Giuseppe, un passato da lavoratore in ospedale: “Per trent’anni, ho sempre lavorato dall’età di 14 anni, tirando avanti una famiglia di sette persone”. Pierpaolo Muscas era il “pilastro” della famiglia? “Sì, era un pescatore molto conosciuto per il suo carattere, ha preso il mio. Non si è mai arreso, non ha mai avuto paura del lavoro, riusciva a togliere lo stipendio per la casa anche da sotto le pietre. Non ha fatto mai mancare niente e non mi ha mai dato problemi”, spiega, con gli occhi lucidi, il settantanovenne. Domani l’autopsia sul corpo del pescatore, poi resterà solo da fissare la data del funerale. Che si svolgerà sicuramente nel rione dove Pierpaolo è nato e cresciuto: Sant’Elia.










