Uno scivolone, a voler essere buoni. La comunicazione dello stop ai tavolini esterni alla Marina, ricevuta da tutti i titolari di locali food a poco più di 48 dal Capodanno da parte del Comune di Cagliari ha portato a una raffica di cancellazioni. C’è chi voleva cenare all’aperto, il 31 dicembre, e magari andare a pancia piena a seguire Blanco. Niente da fare, e siccome in pochissimi hanno la possibilità di recuperare gli spazi esterni persi con quelli interni, regna il malumore. Massimo Mazzei dei Principi di Dan non ha organizzato cenoni all’aperto, ma è lui a guidare in qualche modo la rivolta di tanti suoi colleghi in difficoltà. Già ieri si è scagliato contro le tempistiche del Comune: “Le attività dovranno restituire gli acconti ricevuti dai prenotati dopo avere fatto già la spesa. I prenotati dovranno, a due giorni dal Capodanno, trovare posto altrove. Le attività dovranno trovare un posto dove collocare i tavoli e sedie esterni che solitamente la notte trovano posto dentro gli stessi locali. Parte dei assunti per gli extra del 31 staranno a casa”. E c’è chi ha vissuto proprio quanto anticipato da Mazzei.
Stefano Trudu gestisce Sa Panada davanti a piazza Santo Sepolcro: “Trenta clienti persi, migliaia di euro sfumati e quattro dipendenti che resteranno a casa, senza lavoro”, afferma. “Ci hanno avvisato all’ultimo, per fortuna non avevo preso acconti perchè mi fido di chi mi dice che verrà a cenare nel mio locale. Proponevo quattro taglieri a 60 euro, passando dalla carne al pesce sino ad arrivare al dolce. Un menù speciale, che potrò proporre il 31 dicembre 2022 solo con la modalità d’asporto, ma è chiaro che l’incasso non sarà mai quello che mi aspettavo. E inoltre, perchè alla Marina i tavolini sono un pericolo e nel Corso Vittorio e nella piazza Yenne no? Non voglio fare polemiche, ma il divieto vale solo per noi. Alla fine, siamo costretti ad abbassare ancora una volta la testa. Per fortuna, almeno per quanto mi riguarda, il lavoro negli ultimi mesi non è mai mancato”.









