Cagliari: i tifosi ci credono ancora. Con 10 partite da giocare e 30 punti a disposizione per tentare di salvarsi, dal prossimo sabato 4 aprile inizia un altro campionato. Brucia ancora la sconfitta subita a Milano contro i rossoneri di Inzaghi. Un furto che grida ancora vendetta in una stagione maledetta dove la ruota non ne vuole sentire di girare dalla parte dei rossoblu. Ora per lo staff tecnico, per i giocatori e per il presidente Tommaso Giulini è arrivato il momento di uscire allo scoperto e di metterci la faccia. Siamo proprio sicuri che la rosa attuale del Cagliari meriti la B? Il gruppo è disposto a superare le polemiche del recente passato e mettersi totalmente a disposizione di Zednek Zeman?
La risposta la potrà dare solo il campo. Le parole sono inutili e con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Occorrono solo fatti e in questo momento chi affronta il Cagliari deve sapere che incontra una squadra avvelenata, cattiva e con non concede più niente all’avversario. Non c’è più tempo da perdere e il gruppo squadra dovrà dare risposte chiare. Dalla società servono segnali forti, il presidente deve comunicare con i tifosi e stare vicino alla squadra e alzare la voce con chi si sta tirando indietro e non ci mette la giusta determinazione, cuore e carattere.
Per ottenere la salvezza occorre la disponibilità dei giocatori, giovani e senatori, ed è necessario tirare fuori da tutti il massimo. Nel recente passato sono stati fatti gravissimi errori e ora é inutile piangersi addosso. Il terz’ultimo posto in classifica è la conseguenza di una stagione iniziata male e gestita peggio con
progetti annunciati e rimasti solo sulla carta. La gestione della società non ha convinto ed è stata deficitaria. Troppi dubbi e molta confusione nelle scelte con decisioni dettate più dalla paura e dall’inesperienza che da una vera e propria competenza calcistica. Aspetti negativi che hanno frantumato le poche certezze del gruppo.L’esonero di Zeman dopo la sconfitta con la Juventus, la parentesi di Gianfranco Zola e il ritorno del boemo, voluto da Filucchi e da Marroccu, in particolare, e acclamato dai tifosi per tentare un’impresa che, sulla carta, sembra impossibile ma che solo la matematica lascia ancora aperta, sono la dimostrazione dell’assenza di un progetto presente e futuro. Questo aspetto preoccupa la tifoseria. La sosta è arrivata nel momento più opportuno per ricaricare le batterie e ripartire decisi e finalmente con più benzina in corpo. Il campionato per il Cagliari inizia sabato 4 aprile alle 15 al Sant’Elia dove la fortuna ha deciso di girare le spalle ai rossoblù. Il nome dell’avversario non è importante. Saranno necessari impegno e determinazione e una totale dedizione alla proposta calcistica di Zeman. Sara fondamentale farsi trovare pronti sotto l’aspetto fisico, tattico e morale. Cagliari e i suoi tifosi meritano la serie A. Occorre riaccendere la luce. Non tutto è perduto e le note liete arrivano dalle nazionali. Era da anni che il Cagliari non mandava i suoi giocatori nelle varie rappresentative. E questo potrebbe restituire morale e la giusta fiducia a quei giocatori che rappresentano squadra e società a livello internazionale.
Sono sette i rossoblu convocati: 4 sono i giocatori che ci rappresentano in Italia nelle giovanili e potrebbero essere il futuro della società. Lorenzo Crisetig e Samuele Longo con l’Under 21 e Alessio Cragno e Nicola Murru nell’Under 20. Albin Ekdal con la Svezia, titolare inamovibile e protagonista di un ottimo campionato, M’Poku che ha ricevuto da subito la benedizione di Zola e del rientrante Zeman e il portiere Zeljko Brkic, che ha ripreso il suo posto da titolare con la nazionale della Serbia da quando è arrivato a Cagliari. Non ci resta che pensare positivo. Avanti tutta e usciamo tutti insieme dalla bufera.












