Finora le vetrine colorate dei negozi cinesi si erano viste praticamente ovunque a Cagliari, da via Is Mirrionis, passando per viale Sant’Avendrace, viale Trieste, via Roma e via Sonnino. Ma non nelle storiche vie dello shopping. Da qualche settimana, invece, ha aperto un punto vendita di oggettistica nel Largo Carlo Felice, e tra qualche settimana aprirà i battenti un negozio di abbigliamento proprio in via Garibaldi. “Ben venga la concorrenza – sottolinea Roberto Bolognese, presidente di Confesercenti per la provincia di Cagliari – ma così si rischia di far scomparire i piccoli commercianti cittadini, che da sempre hanno caratterizzato le strade del centro storico: questi sono gli effetti deleteri della globalizzazione”.
Intanto in via Manno e via Garibaldi continuano ad abbassare le serrande diversi esercizi commerciali, tra cui il prestigioso negozio di abbigliamento “Castangia”. Sono proprio i negozi tradizionali, quelli di abbigliamento, calzature e oggettistica ad essere in maggiore sofferenza. “Pagano il dazio della crisi – spiega Bolognese – in un settore già inflazionato. Come ho già detto in diverse occasioni, occorre una pedonalizzazione integrale di via Manno e via Garibaldi, solo così potrà esserci un’evoluzione delle attività commerciali, con sedie e tavolini all’aperto e animazione per strada”. E se i piccoli negozi cagliaritani chiudono, arrivano i commercianti cinesi ad aprire i loro bazar di abbigliamento, oggettistica, e centri di bellezza. Gli unici in grado di investire in città e sostenere gli affitti dei locali commerciali, arrivati ormai alle stelle. Foto dal web.











