Due realtà molto note finiscono in vendita. In via Contivecchi servono 690mila euro per avere il capannone che, per anni, ha ospitato serate danzanti. E ai bordi della Ss 554 terzo tentativo di vendita per il ristorante pizzeria famoso anche per i ricevimenti e le feste di compleanno
Gli ambulanti, massimo per due ore, potranno piazzare i furgoncini nelle strade per vendere di tutto, da un panino a un paio di ciabatte. Sì alla possibilità di mangiare cibi cucinati all'istante nel nuovo mercato
Lo storico negozio del Largo Carlo Felice si prepara a scomparire dalla cartina commerciale del capoluogo sardo. È stato il punto di riferimento per tante famiglie, direttori d'albergo e semplici lavoratori. La commozione di Adelina Signoriello: "Sono rimasta sola, non c'entra solo la crisi". E, da quando ha appeso il cartello con i saluti, "tutti i clienti entrano con le lacrime agli occhi"
I pochi soldi e gli stravolgimenti legati ai cantieri delle nuove strade hanno dato il colpo di grazia anche a Hoafei Fu, noto negoziante arrivato dalla Cina: "Chiudo dopo 5 anni, non riesco più a pagare l'affitto e voglio evitare ulteriori guai economici. Ci sono anche troppi megastore cinesi". VIDEO INTERVISTA
Addio a 1500 imprese, le nuove aperture sono quasi impalpabili soprattutto nel capoluogo. I dati choc: l'online e i grandi gruppi spezzano le gambe ai "piccoli"
"Urge fare una riflessione su un tema caldo per la città di Monserrato”, dichiara al consigliera Congiu, “i titolari dei piccoli esercizi commerciali del centro storico vivono una crisi profonda e senza speranza, determinata dalla mancanza ormai cronica di parcheggi”
Tra le novità in programma dopo gli incontri fra amministrazione comunale, commercianti e cittadini anche la riqualificazione del parco delle lavandaie. Il sindaco Garau: "Vogliamo far rivivere luoghi simbolo della città"
Per il commercio, il 2021 è un altro anno di crisi nerissima. Secondo i dati del registro delle imprese, nel settore, tra gennaio e novembre 2021 hanno chiuso 1271 commercianti al dettaglio: quasi un commerciante per ogni 1000 abitanti. Le iscrizioni hanno in parte mitigato il danno che resta comunque grave per un saldo finale negativo di 391 attività: in sostanza oltre 700 posti di lavoro persi
Nel suo negozio di via Marconi, in 51 anni, sono passati tantissimi clienti, tra un gioiello da acquistare o un cinturino da riparare. Negli ultimi anni, però, la "fame" si è fatta sentire ed è arrivato anche il Covid. Fabio Deiana, figlio del primo gioielliere di Quartu, sta per andare in pensione: "Sto cedendo l'attività ma, sinora, chi ha chiesto informazioni non ha voluto concretizzare nulla. Se la crisi continuerà ad aumentare chiuderò entro un anno". GUARDATE la VIDEO INTERVISTA
Chiude uno dei negozi di abbigliamento più antichi della città, gestito in via Manno sin dagli anni Sessanta da Roberto Maggio, 73 anni: "Finalmente potrò riposarmi. Anche il Covid ha influito sulla mia decisione: il commercio non è più quello di una volta, troppi acquistano online, si sono perse le vere relazioni"
Addio a uno storico commerciante. Titolare per decenni della valigeria Di Varese in via Garibaldi, è stato anche consigliere circoscrizionale con Forza Italia: "Condoglianze e un abbraccio ai familiari e a sua moglie Daniela"
Addio, nella centralissima via Roma, al negozio di scarpe aperto, nel 1984, da Andrea Giglioli: “Il virus ha dato la mazzata finale, impossibile reggere se non incassi 100mila euro e lo Stato te ne fa avere solo 7mila. Avrei voluto resistere per altri dieci anni, ma è impossibile”
Sarà un organismo permanente di partecipazione e comunicazione tra le esigenze delle categorie commerciali, turistiche e artigianali e la pubblica amministrazione locale
Il grido di dolore dei titolari di negozi e ristoranti: “C’è già un lockdown reale, i negozi di abbigliamento hanno ancora le scorte invendute: tante aziende non riusciranno a sopravvivere nel 2021"
Sos di Confcommercio a Regione e Governo: ““Cura Italia” non basta. Questa è una guerra e occorre agire subito: il tempo essenziale per le nostre aziende che devono pagare stipendi, locazioni, utenze e spese per poter rimanere vive in attesa della conclusione di questo incubo”
Da sette a due negozi di materassi nel giro di pochi anni, Enzo Aldo Marino ha scelto di combattere: "Dieci anni fa avevo uno stipendio di 3mila euro, adesso riesco a malapena a pagare gli aiutanti. Ho sempre seguito le regole dello Stato, a 60 anni voglio ancora lottare e non morire"
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